
Il Regno Unito rompe con Israele: sospesi i negoziati commerciali
ROMA – Un forte colpo diplomatico scuote le relazioni tra Regno Unito e Israele: il governo di Londra ha annunciato la sospensione dei negoziati commerciali su un trattato di libero scambio. Questa decisione è stata presa in risposta alla recente offensiva militare di Israele nella Striscia di Gaza, come dichiarato dal ministro degli Esteri britannico, David Lammy, durante una seduta alla Camera dei comuni.
A evidenziare la gravità della situazione è stato il Primo Ministro Keir Starmer, il quale ha affermato: “Non possiamo permettere che la popolazione di Gaza muoia di fame”. Starmer ha descritto il livello di sofferenza nella Striscia come “assolutamente intollerabile,” esprimendo il suo orrore per l’escalation delle violenze da parte del governo israeliano.
L’Unione Europea si muove sulla questione
La risposta britannica non è isolata. Anche l’Unione Europea sta considerando misure simili. L’Alto rappresentante della politica estera e di difesa, Kaja Kallas, ha annunciato che l’Ue discuterà la revisione dei termini di un accordo di associazione con Israele. Questo accordo, come stabilito nell’articolo 2 del testo, dovrebbe essere basato sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.
La proposta di revisione è stata portata avanti dal ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp, evidenziando l’impatto devastante della recente offensiva militare su Gaza. Kallas ha sottolineato che, “la decisione di Israele di far entrare parte degli aiuti è solo una goccia nel mare.” Pur riconoscendo che questo gesto rappresenta un passo positivo, ha aggiunto che non è sufficiente.
Infine, Kallas ha messo in evidenza la situazione critica delle comunità palestinesi in Gaza, con migliaia di camion bloccati ai confini, attesa di assistenza umanitaria finaziata con fondi europei. “È estremamente grave,” ha concluso, richiamando l’urgente necessità di far arrivare aiuti alla popolazione.
Con questa escalation di tensioni, il panorama diplomatico europeo sta cambiando, con una crescente pressione su Israele affinché rispetti i diritti umani e affronti la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.