
Paola Cappa: "Mia sorella Stefania impazzisce tutte le volte che si parla del delitto"
BOLOGNA – La paura e l’angoscia continuano a tormentare Stefania Cappa, sorella della nota vittima Chiara Poggi, nei giorni in cui il caso di Garlasco sembra riaccendere l’interesse pubblico. Parole forti quelle di Paola Cappa, che in un messaggio audio condiviso durante la trasmissione Le Iene, ha descritto come l’ansia di Stefania salga alle stelle ogni volta che il caso viene ripreso dai media.
“È terrorizzata. Basta un commento e lei crolla, completamente”, ha dichiarato Paola, evidenziando il delicato stato emotivo della sorella. “Mia sorella non ragiona; ha letto una frase di Feltri che dice ‘Secondo me bisogna riaprire il caso’ e immediatamente è andata fuori di testa”.
Elementi che riaprono il caso
La partecipazione al programma ha coinciso con una serie di nuovi sviluppi sul caso, tra cui l’emergere di un’impronta di Andrea Sempio trovata presso il corpo di Chiara Poggi, assassinata il 13 agosto 2007. Questo nuovo elemento potrebbe mettere in discussione tutto ciò che è stato esplorato fino a questo momento nel contesto di uno dei delitti più famosi d’Italia.
“Stefania sta malissimo, è andata fuori di testa”, ha ribadito Paola, descrivendo l’ansia crescente che la sorella vive ogni volta che notizie sul delitto riaffiorano. Con il cuore in subbuglio, Stefania ha persino chiuso il telefono per non sentire altro e si è rifugiata nella lettura, cercando di allontanarsi da una realtà opprimente.
La figura del “supertestimone”
In aggiunta, il “supertestimone” che Le Iene hanno scoperto ha rivelato dettagli inquietanti che risalgono ai giorni immediatamente successivi al delitto. Secondo il racconto, Stefania era stata vista con un borsone pesante mentre si precipitava a casa della nonna, proprio nei pressi del canale di Tromello, dove sono stati ritrovati oggetti potenzialmente legati al delitto. “Forse di qualcosa che fosse stato buttato nel fosso”, ha precisato il testimone, insinuando che nel contenitore potessero trovarsi attrezzi utilizzati nell’omicidio.
Pressioni da parte delle autorità
Emergono anche dinamiche inquietanti riguardo a come le forze dell’ordine hanno gestito la situazione. Paola Cappa ha rivelato che, nei giorni seguenti al delitto, “Carabinieri, Polizia e detective avevano chiesto a mia sorella di aiutarli a incastrare Stasi”. Questo approccio ha sollevato interrogativi sull’imparzialità delle indagini e sulla pressione esercitata su Stefania in un momento già di per sé critico.
La risonanza e i tormenti di questa tragica vicenda continuano a farsi sentire. Come spiega Paola, le cicatrici causate dall’omicidio di Chiara Poggi non si rimargineranno facilmente e i colpi inferti dalla ripresa del caso non sono solo per la famiglia della vittima, ma coinvolgono anche chi, come Stefania, si trova in una spirale di paura e ansia che sembra non avere fine.