
La madre di Alberto Stasi: “Le indagini sono state a senso unico”
BOLOGNA – "Quello che sta accadendo è sconvolgente. È uno schifo, mi dispiace usare questa parola. Ma è un vero e puro schifo." A parlare così è Elisabetta Ligabò Stasi, madre di Alberto Stasi, intervistata da ‘La Stampa’. La donna, che sostiene di non aver mai messo in dubbio l’innocenza di suo figlio, esprime la sua incredulità riguardo alla riapertura del caso: “Io non me lo spiego, davvero mi sembra incredibile. La verità sta finalmente venendo a galla”.
Un appello per giustizia
Elisabetta Ligabò Stasi, nel 2017, presentò un esposto che portò all’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati per la seconda volta. In quell’occasione, sostenne che suo figlio fosse innocente e che fossero necessari nuovi accertamenti, allegando una consulenza del DNA che suggeriva una connessione tra Sempio e il caso di Chiara Poggi. Nonostante ciò, l’indagine fu archiviata su richiesta della Procura.
“Di Sempio non parlo, assolutamente.” Con queste parole, la madre di Stasi rifiuta di approfondire ulteriori dettagli riguardo l’indagato, ma non nasconde il suo malcontento verso il corso delle indagini.
L’impronta “non utile”
Una delle novità più recenti che suscita polemiche è relativa a un’impronta di Sempio, giudicata "non utile" dal Ris di Parma nel 2007, e ora riesaminata con nuove tecnologie. “È la solita compagnia. Tutti uniti, da sempre, contro mio figlio Alberto,” ribadisce, sottolineando come fin dall’inizio l’indagine sia stata condotta in un’unica direzione. La Procura ha recentemente confermato che l’impronta è attribuibile a Sempio, creando ulteriore scompiglio nella vicenda.
Un dialogo complicato
Elisabetta Ligabò Stasi ha anche affrontato il tema della comunicazione con la madre di Chiara Poggi. “Capisco il suo dolore, ma non comprendo questa ostilità,” afferma, facendo riferimento alla chiusura mostrata dai genitori di Chiara nei loro confronti. Pur essendo aperta a un incontro, si sente bloccata dalla mancanza di disponibilità reciproca. “Cosa faccio? Vado a sbattere contro un muro?” si chiede, esprimendo il suo desiderio di instaurare un dialogo.
In un contesto di forte emozione e divisione, le parole di Elisabetta Ligabò Stasi pongono interrogativi non solo sulla giustizia, ma anche sulla necessità di un confronto umano in una storia che continua a scuotere la società.