
Morto Sebastião Salgado, il fotografo della realtà
ROMA – Si è spento a 81 anni Sebastião Salgado, considerato uno dei fotoreporter più influenti e rispettati a livello globale. Nato nel 1944 in Brasile, a Minas Gerais, Salgado ha dedicato la sua vita a documentare la condizione umana attraverso il suo obiettivo, trasformando immagini in potenti narrazioni visive.
Dopo aver conseguito una laurea in economia, Salgado si è avvicinato alla fotografia professionale nel 1973, avviando una carriera che avrebbe rivoluzionato il modo di vedere il mondo. Nel 1994, insieme alla moglie Lélia, ha fondato l’agenzia ‘Amazonas Images’, la quale ha avuto come obiettivo la diffusione delle sue opere, spesso incentrate sulle sfide e le sofferenze umane.
Famoso per i suoi lavori come "Terra" (1997), "Africa" (2007), "Genesi" (2013), "Exodus" (2016) e "Amazônia", Salgado ha sempre posto un accento particolare sia sulle ingiustizie sociali che sull’importanza della sostenibilità ambientale. La sua fotografia non era mai solo una rappresentazione visiva, ma un’invocazione all’azione e alla consapevolezza.
In aggiunta alla sua opera fotografica, Salgado ha fondato l’Instituto Terra, un’organizzazione non governativa impegnata nel ripristino ambientale. Questo impegno è stato sottolineato in una nota ufficiale dell’istituto che ha confermato la sua scomparsa: “Con profondo dolore annunciamo la scomparsa di Sebastião Salgado, nostro fondatore, maestro ed eterna fonte d’ispirazione.”
La nota prosegue evidenziando come Salgado fosse molto più di un semplice fotografo: “Insieme alla sua compagna di vita, Lélia, ha seminato speranza dove c’era devastazione, rendendo il ripristino ambientale un gesto d’amore per l’umanità.”
Il mondo della fotografia e non solo, adesso si trova a dover fare i conti con una grande perdita. Le sue immagini hanno rivelato le contraddizioni del nostro pianeta, e la sua vita ha dimostrato il potere di un’azione trasformativa.
In questo momento di grande lutto, l’Instituto Terra esprime la sua solidarietà a Lélia, ai figli Juliano e Rodrigo, e a tutti i familiari e amici che condividono insieme a noi il dolore per questa fondamentale perdita. “Continueremo a onorare la sua eredità, coltivando la terra, la giustizia e la bellezza che lui ha sempre creduto potessero essere ripristinate.”
La sua eredità rimarrà viva non solo attraverso le fotografie, ma anche nei cuori e nelle menti di coloro che si sono ispirati al suo lavoro e alla sua visione di un mondo migliore.