Crollo del potere d’acquisto delle famiglie | È davvero colpa dell’inflazione?

Cnpr Forum: Rilanciare il Potere d’Acquisto delle Famiglie

NAPOLI – Durante il Cnpr Forum tenutosi ieri, si è discusso dell’attuale crisi del potere d’acquisto delle famiglie italiane, un tema caldo che ha suscitato un acceso dibattito tra politici ed esperti del settore. “L’inflazione post-pandemica ha agito come una tassa occulta, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie,” ha affermato Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia, evidenziando le difficoltà economiche causate da diversi fattori globali.

La eccezionale volatilità dei prezzi dell’energia, aggravata dalla guerra in Ucraina e dal raddoppio dei tassi d’interesse della Banca Centrale Europea, ha generato una pressione insostenibile sulle famiglie. “Le misure attuate dal governo, come il taglio del cuneo fiscale e il bonus bollette, non devono essere temporanee ma strutturali,” ha sottolineato Tenerini, richiedendo interventi a lungo termine per sostenere sia i consumi che le imprese.

L’Allerta dei Politici

Al centro del dibattito, Paolo Ciani (Pd-Idp), segretario della commissione Affari sociali alla Camera, ha affermato che “il potere d’acquisto delle famiglie è crollato: il costo dei beni e delle bollette è schizzato.” Ciani ha esortato a mettere in atto interventi strutturali, compresa una tassazione sugli extra profitti aziendali e un adeguamento dei salari, specialmente per le categorie più vulnerabili come gli insegnanti.

Da parte sua, Paola Mancini (FdI) ha condiviso l’analisi di Ciani, aggiungendo che “la crisi economica globale ha ridotto il potere d’acquisto,” e ha enfatizzato l’importanza di iniziative immediate a sostegno delle fasce più fragili, unitamente a riforme fiscali attese da tempo.

Proposte di Salario Minimo

Valentina Barzotti, deputata del M5S, ha preso una posizione critica, proponendo l’introduzione di un salario minimo legale come mezzo per affrontare la crescente difficoltà economica delle famiglie italiane, con oltre quattro milioni di lavoratori che vivono in povertà. “Da trent’anni i salari sono stagnanti,” ha dichiarato, avvertendo della necessità di un piano di riqualificazione per i lavoratori più esposti alla marginalizzazione.

Elisabetta Polentini, commercialista, ha parlato della proposta di un salario minimo di 9€ lordi all’ora come un primo passo, ma ha anche avvertito che potrebbe gravare sulle piccole e medie imprese. Ha chiesto una strategia più multidimensionale che affronti la bassa produttività attraverso investimenti e formazione.

La Questione del Cuneo Fiscale

Le considerazioni sul cuneo fiscale sono state ulteriormente approfondite dal consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili, Paolo Longoni. “Quando parliamo di cuneo fiscale, in realtà ci riferiamo a un intervento sul cuneo previdenziale,” ha spiegato, mettendo in evidenza che gli sgravi fiscali possono avere effetti a lungo termine sulle future retribuzioni dei lavoratori.

Il Cnpr Forum ha messo in luce l’urgenza di affrontare la crisi economica attuale, suggerendo che sia necessario un approccio integrato che includa misure fiscali, salariali e di investimento nel capitale umano, per garantire un futuro più stabile e prospero per le famiglie italiane.