
Arrivano le parole forti di Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, che in un recente intervento ha voluto puntare il dito contro la pirateria televisiva e lo stato obsoleto degli stadi italiani.
Durante il 129esimo Consiglio nazionale Fabi, tenutosi al Palazzo del Ghiaccio di Milano, Simonelli ha messo in evidenza un problema che affligge il calcio italiano: “Abbiamo un problema serio con la pirateria”. Il presidente ha dichiarato che molti tifosi seguono le partite senza pagare, un comportamento che, a suo avviso, danneggia gravemente i ricavi dei club e la crescita del settore. “Chi usa un pezzotto, sta rubando. È un ladro”, ha ribadito, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei tifosi riguardo alle conseguenze delle loro scelte.
In un’uscita provocatoria, Simonelli ha suggerito che dovrebbero esserci campagne pubbliche da parte dei presidenti delle squadre, con messaggi diretti al pubblico: “Volevamo rinforzare la squadra, ma tu non hai fatto l’abbonamento”. Ha osservato che la mentalità di chi cerca di usufruire di contenuti sportivi in modo illecito è distorta: “Il furbo non è un eroe, è uno che toglie risorse allo sport che ama”.
Ma non si è fermato qui. Simonelli ha anche lamentato lo stato delle infrastrutture sportive italiane, definendo gli stadi come “vecchi, con un’età media di 67 anni”. Ha condiviso un aneddoto nostalgico, ricordando come da bambino andasse allo stadio con suo padre portando cibo da casa, per poi lamentarsi del fatto che oggi “bisogna vivere un’esperienza” che spesso è deludente per gli spettatori. “Quando vado all’estero, mi vergogno”, ha confessato, mettendo in risalto l’esigenza di modernizzare gli impianti.
Con un tono semi-serio, ha continuato a puntare il dito su uno degli aspetti più critici degli stadi italiani, i servizi igienici: “Meno male che gli italiani non bevono birra come nel Nord Europa”, perché “con i bagni che abbiamo, chi va allo stadio sa che sono impraticabili e pochi”.
Infine, ha chiuso la sua riflessione con un’analisi globale. “Servono impianti nuovi per competere con il mondo”, ha affermato, citando le esperienze in paesi come Spagna e Germania. Simonelli ha sollecitato il governo e il sistema bancario a fare la loro parte per risolvere la situazione: “Dobbiamo partire dalle basi”.
Le parole di Simonelli dipingono un quadro critico ma necessario, in un momento in cui il calcio italiano deve affrontare sfide significative per il suo futuro.