Ben-Gvir incita la folla a Gerusalemme | La veritĂ  choc che nessuno si aspettava su un ministro israeliano!

"Giorno di Gerusalemme": Le Inquietanti Dichiarazioni di Ben-Gvir Incendiano la Folla

ROMA – Ieri, in una Gerusalemme Est occupata, migliaia di israeliani hanno partecipato alla Marcia del Giorno della Bandiera, un evento annuale che celebra l’annessione di Gerusalemme Est nel 1967. La manifestazione è stata caratterizzata da slogan agghiaccianti e violenti, con i partecipanti che risuonavano frasi come “Gaza è nostra”, “Morte agli arabi” e “Che i loro villaggi brucino”.

Uno striscione provocatorio, recitante "Senza una Nakba non c’è vittoria", ha fatto eco ai momenti storici del 1948, quando circa 700.000 palestinesi furono costretti ad abbandonare le loro case durante la fondazione dello stato di Israele. La tensione è palpabile, poichĂ© il Giorno di Gerusalemme continua a essere un catalizzatore di conflitti e divisioni.

Tra i manifestanti, figuravano esponenti di estrema destra del governo israeliano, come Itamar Ben-Gvir, che ha suscitato indignazione non solo in Israele, ma a livello internazionale. Le sue dichiarazioni schiaccianti, pronunciate mentre si rivolgeva alla folla, lo hanno visto affermare: “I nostri nemici meritano solo una pallottola alla testa!” Questo appello alla violenza ha scatenato forti reazioni, evidenziando l’intolleranza e il clima incandescente che avvolge il conflitto israelo-palestinese.

Ma non è solo la retorica che preoccupa: la manifestazione ha visto anche episodi di razzismo e violenza nei confronti dei palestinesi. Molti negozianti palestinesi hanno chiuso le loro attività per temere rappresaglie e furti da parte di giovani israeliani, spesso con la complicità della polizia. In questo clima di paura, l’unico soccorso è giunto da attivisti di Standing Together, un gruppo che ha tentato di proteggere i civili palestinesi, facendosi scudo in mezzo alla violenza.

Il gruppo di diritti umani israeliano B’Tselem ha descritto la marcia come un “esempio di supremazia ebraica,” segnando il conflitto non solo come una questione territoriale, ma anche come un drammatico scontro di ideologie e diritti umani.

Questo Giorno di Gerusalemme si è dimostrato, ancora una volta, un riflesso delle profonde divisioni e delle tensioni che persistono tra israeliani e palestinesi, facendo emergere inquietanti interrogativi sul futuro della pace e della convivenza. La retorica incendiaria di figure pubbliche come Ben-Gvir non fa che aggravare la situazione, sollevando preoccupazioni a livello globale su come queste manifestazioni possano influenzare ulteriormente la fragile stabilità della regione.