
"Stop ai colloqui per il visto": la nuova offensiva di Trump contro gli studenti stranieri
ROMA – L’amministrazione Trump ha deciso di sospendere i colloqui per i visti studenteschi, dando il via a una crociata che ha come obiettivo le università americane, molte delle quali dipendono in modo significativo dagli studenti stranieri per i loro finanziamenti. Questa notizia è stata riportata da Politico, un’importante testata americana, che ha rivelato dettagli preoccupanti riguardo alle nuove misure previste dal governo.
Secondo le informazioni trapelate, il governo sta considerando di imporre controlli sui social media a tutti gli studenti stranieri che desiderano fare domanda per studiare negli Stati Uniti. Questa misura rappresenta una "significativa espansione" rispetto alle precedenti iniziative, limitate esclusivamente a studenti coinvolti in proteste contro le azioni israeliane a Gaza.
L’Ordine di Sospensione: un passo indietro per l’istruzione?
L’amministrazione ha già impartito un ordine alle ambasciate e ai consolati statunitensi, chiedendo di sospendere la programmazione di nuovi colloqui per i richiedenti di visti per studenti. Questo ordine, firmato dal Segretario di Stato Marco Rubio, stabilisce che non si dovrà aumentare la capacità di appuntamenti fino a nuove disposizioni dal Dipartimento di Stato.
Politico sottolinea che, se questa politica dovesse entrare in vigore, l’elaborazione dei visti per studenti potrebbe subire ritardi significativi. Questo non solo non avrebbe conseguenze per i singoli studenti, ma potrebbe anche danneggiare molte università americane che si trovano ad affrontare difficoltà finanziarie proprio a causa della riduzione degli studenti internazionali.
Un attacco mirato a Harvard e ad altre università prestigiose
Le misure per i visti studenteschi fanno parte di un attacco più ampio contro alcune delle università più prestigiose degli Stati Uniti, come Harvard, accusate di essere "troppo progressiste". Questa battaglia include anche tentativi di reprimere l’antisemitismo percepito nei campus universitari.
In particolare, il governo è pronto a annullare tutti i contratti federali con Harvard, con un ulteriore taglio previsto di 100 milioni di dollari, in aggiunta a 3,2 milioni di dollari già congelati il mese scorso. L’intento dichiarato è quello di trovare fornitori alternativi per i servizi futuri, un’azione che il presidente di Harvard, Alan Garber, ha definito "illegale e ingiustificata".
Verso la battaglia legale: le università pronte a combattere
Questa guerra tra il governo e le università , in particolare Harvard, potrebbe sfociare in una serie di battaglie legali. Diverse istituzioni hanno già avviato cause per cercare di ottenere il ripristino dei fondi e mantenere il diritto di accogliere studenti stranieri.
In un contesto in cui il settore educativo subisce pressioni sempre maggiori, resta da vedere come risponderanno le università e quali effetti avrà questa iniziativa sul futuro degli studenti e sulla reputazione degli Stati Uniti come destinazione educativa.