Strani file trovati nel pc di Chiara Poggi | Potrebbe rivelarsi un omicidio legato a segreti indicibili?

Nuove Rivelazioni nel Caso Chiara Poggi: I File Inquietanti del Computer della Vittima

BOLOGNA – Il caso di Garlasco, che ha sconvolto l’Italia per anni, torna al centro dell’attenzione grazie a nuove rivelazioni riguardanti Chiara Poggi, la 26enne assassinata il 13 agosto 2007. Recenti indagini hanno portato alla luce file sospetti nel computer e nella chiavetta USB della vittima, giunti all’attenzione del pubblico in seguito a una trasmissione della nota rubrica ‘Chi l’ha visto’ andata in onda ieri sera.

Tra i documenti rinvenuti figura un file intitolato "Abusati", contenente testimonianze di vittime di abusi sessuali perpetrati da preti negli Stati Uniti. Un ulteriore file, inquietantemente intitolato "Aiuto, ho visto un lupo cattivo," affronta casi analoghi avvenuti in Italia. Questi contenuti, salvati nei mesi precedenti all’omicidio di Chiara, sollevano interrogativi sulla loro rilevanza nel contesto della sua morte.

Il legale di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha avanzato l’ipotesi che Chiara Poggi sia stata uccisa da un sicario dopo aver scoperto informazioni delicate riguardanti abusi legati all’abbazia della Bozzola, in provincia di Pavia. “La vittima era scomoda,” ha dichiarato Lovati, rilevando che Chiara aveva effettuato ricerche online sul santuario, suggerendo un possibile legame con l’omicidio.

La forte connessione tra i contenuti ritrovati e la sua tragica fine apre a nuovi scenari investigativi. I file non solo rivelano un interesse per crimini di varia natura, ma pongono interrogativi sul movente reale dietro il delitto, finora mai chiarito.

Altri file di notevole interesse includono un’analisi psichiatrica intitolata "Coca Cattiva," in cui si esaminano i legami tra cocaina e violenza, e un documento dal titolo "Omicidi senza colpevoli," che raccoglie casi irrisolti, ponendo i riflettori su un contesto più ampio di violenza e giustizia negata.

La questione dell’innocenza di Sempio e di Alberto Stasi continua a essere centrale nel dibattito. Secondo Lovati, Stasi, un’ex persona sospettata, sarebbe coinvolto in una messinscena e costretto al silenzio per timore di ritorsioni.

Queste recenti scoperte non solo rinnovano l’attenzione sul caso di Garlasco, ma invitano a una riflessione più ampia sulla questione degli abusi e delle colpe spesso non punite. Chiarimenti e nuove indagini sono ora attesi per dare risposta a un mistero che dura da oltre diciotto anni.