
Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: Un Appello alla Verità e alla Comunione
In occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, celebrata quest’anno il 1° giugno, si scopre un messaggio cruciale per i nostri tempi. Don Arturo Grasso, Direttore dell’Ufficio regionale della Cesi per la Cultura e le Comunicazioni sociali, ha usato l’immagine del filo di Arianna come metafora della comunicazione contemporanea. Se nel mito Teseo si avvale di questo filo per districarsi dal labirinto del Minotauro, oggi i comunicatori affrontano una sfida simile nel labirinto della digitalizzazione.
La Sfida dell’Infodemia
La comunicazione moderna è segnata da fenomeni quali l’infodemia, la disinformazione e le fake news. Questi elementi rappresentano il "Minotauro moderno" che minaccia non solo l’integrità dell’informazione, ma anche la coesione sociale. La lotta contro la disinformazione richiede una nuova forma di comunicazione, disarmata e disarmante, che si distacchi dall’aggressività e dalla manipolazione.
Un Messaggio di Speranza
Tema della giornata, suggerito da Papa Francesco, è “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”. Don Grasso sottolinea che la comunicazione non deve essere un atto di conquista, ma piuttosto un modo per orientarsi nel caos delle informazioni. Bisogna fornire strumenti per comprendere e affrontare la verità, non per vincere una battaglia.
Ascolto e Comprensione
Un punto fondamentale del messaggio è quello dell’importanza di un’educazione alla comunicazione. Essa deve formare cittadini consapevoli, capaci di discernere e di custodire i valori. La comunicazione autentica, infatti, richiede tempo, impegno e un forte senso di responsabilità sociale.
Comunione invece di Divisione
Secondo Don Grasso, una comunicazione realmente efficace è quella che costruisce ponti, non muri. Deve unire anziché dividere e agire come strumento di giustizia e fraternità. Le parole, spesso usate come armi nel dibattito pubblico, devono tornare a essere strumenti di comprensione e riconciliazione.
Il Ruolo dell’Intelligenza Artificiale
Nonostante l’intelligenza artificiale offra nuove opportunità per l’analisi dei contenuti, essa non può sostituire l’elemento umano della responsabilità e dell’etica nel comunicare. La verità non deve essere relegata a logiche algoritmiche, ma deve essere vissuta e promossa attraverso il discernimento individuale.
In un contesto in cui il rischio di frammentazione sociale è elevato, la comunicazione deve evolversi in un atto di comunità. Solo così potrà davvero svelare la verità e contribuire a una società più giusta e unita, superando le sfide di un’epoca complessa e in continua evoluzione.