
Palermo: Cittadini in azione per riqualificare le discariche abusive
Ieri pomeriggio, un gruppo di centinaia di cittadini ha dato vita a un’importante iniziativa di riappropriazione degli spazi pubblici, trasformati in discariche abusive. L’area coinvolta è quella limitrofa alla via Re Federico, nel cuore di Palermo. Sotto l’egida del comitato "Quartiere pulito", i residenti si sono mobilitati per restituire decoro a luoghi un tempo vissuti e che ora versano in condizioni di degrado.
L’azione, che si è protratta fino a tarda notte, ha visto la partecipazione attiva di cittadini volenterosi, sostenuti da una rete istituzionale che ha incluso la presenza dell’assessore alla Sicurezza e Ambiente, Giuseppe Ferrandelli, cofondatore del comitato. Al fianco di Ferrandelli, il consigliere comunale Ninni Abbate e il nucleo di contrasto all’abbandono dei rifiuti della Polizia Municipale, che ha già elevato decine di verbali a carico di trasgressori.
«Questa è una collaborazione fondamentale tra i cittadini», ha dichiarato Ferrandelli. «L’iniziativa mostra come la popolazione possa attivamente riappropriarsi dei propri spazi, in contrasto con comportamenti irresponsabili che compromettano la salubrità dei luoghi. È allarmante vedere come, malgrado un servizio porta a porta efficiente, alcuni continuino ad abbandonare rifiuti per strada, creando situazioni igienicamente inaccettabili.»
In merito all’importanza della sinergia tra istituzioni e cittadinanza, Ferrandelli ha aggiunto: «Dove questa collaborazione diventa realtà, i risultati sono tangibili e non possono essere ottenuti solamente tramite le azioni ordinarie. Serve un surplus di partecipazione e un innalzamento del senso di appartenenza civica per innescare un cambiamento significativo.»
L’ottica di trasformare il decoro urbano in una priorità collettiva e la bellezza in una bandiera comune è stata al centro di questa mobilitazione, mirante a creare un ambiente più sano e vivibile per tutti.
Per ulteriori dettagli è possibile seguire il video della diretta sui social media qui.