
Gaza: 136 testate chiedono a Israele di garantire l’accesso ai giornalisti
ROMA – Un appello che giunge da ogni angolo del mondo: 136 testate giornalistiche di diversi paesi, tra cui il Congo, la Svizzera, la Francia e la Thailandia, hanno firmato una lettera aperta per chiedere a Israele di permettere ai media internazionali di accedere a Gaza. L’iniziativa, promossa da Reporter Senza Frontiere e dal Comitato per la Protezione dei Giornalisti, ha come obiettivo principale quello di garantire la libertà di stampa e la protezione di chi lavora per documentare la realtà della Striscia.
A più di 600 giorni dall’inizio dell’operazione militare condotta da Israele, in risposta all’attacco di Hamas, il divieto per i giornalisti stranieri di entrare a Gaza rimane in vigore. Questa situazione è definita dai firmatari come "senza precedenti nella guerra moderna". Nella missiva si evidenzia la grave difficoltà per i giornalisti locali, i cui diritti umani e di lavoro sono sistematicamente violati, costrette a vivere con la minaccia della fame e dello sfollamento.
“Quasi 200 giornalisti sono stati uccisi dall’esercito israeliano”, si legge nella lettera, ponendo ulteriore enfasi sulla difficile condizione in cui operano i reporter. Questa emergenza non riguarda solo la libertà di stampa, ma rappresenta un vero e proprio attacco al diritto all’informazione. Le organizzazioni firmatarie riconoscono gli "intrinseci rischi del giornalismo dalle zone di guerra", sottolineando il loro impegno a documentare i fatti nonostante i pericoli.
Nel comunicato, si insiste sulla necessità di un "accesso immediato, indipendente e senza restrizioni" per i giornalisti, evidenziando che ora, più che mai, è cruciale che Israele rispetti i suoi obblighi internazionali proteggendo le vite dei giornalisti come civili. In un momento delicato, in cui l’azione militare si intensifica e si cercano soluzioni per ripristinare il flusso di aiuti umanitari, l’appello degli operatori dell’informazione assume un significato ancora più profondo.
Il dibattito sulla libertĂ di stampa in contesti di conflitto rimane accesso centrale: la lotta per un’informazione libera e sicura è la battaglia di tanti, che continuano a richiedere dirtitti per tutti. In attesa di risposte da parte di Israele, il crudo messaggio delle testate sottolinea l’urgenza di rendere accessibile la veritĂ su Gaza e sul travagliato percorso della sua popolazione.