Il Ciad dice basta ai visti per gli americani | È davvero un segnale di dignità o solo una reazione impulsiva?

Ciad risponde al “travel ban”: stop ai visti per gli statunitensi

ROMA – Il presidente del Ciad, Mahamat Idriss Deby, ha annunciato una misura significativa in risposta al recente “travel ban” imposto dall’amministrazione Trump, che vieta l’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini provenienti da dodici paesi, inclusi diversi stati africani. A partire da oggi, i cittadini statunitensi non potranno più ottenere visti per entrare nel Ciad, una decisione che segna una ferma reazione a quanto percepito come un affronto alla dignità nazionale.

Il “travel ban” colpisce in particolare sette paesi africani, tra cui Repubblica del Congo, Guinea equatoriale, Eritrea, Libia, Somalia e Sudan, e altri paesi come Afghanistan, Myanmar, Haiti, Iran e Yemen. Deby ha reso nota la sua posizione attraverso un post su Facebook, evidenziando che la restrizione è stata presa “nel rispetto del principio della reciprocità.”

La dichiarazione del presidente ciadiano va oltre le semplici ragioni diplomatiche. “Il Ciad non ha aerei da regalare o miliardi di dollari da dare via, ma possiede la sua dignità e il suo orgoglio,” ha affermato Deby, enfatizzando un forte senso di sovranità nazionale. Questo commento sembra alludere a pratiche diplomatiche recenti, come ad esempio il regalo di un aereo di lusso da parte del Qatar al presidente Trump, dimostrando così il disappunto di Deby verso il trattamento riservato al suo paese.

La reazione del Ciad si inserisce in un contesto più ampio di tensioni internazionali e discussioni sui diritti di viaggio, e il presidente Deby non ha esitato a sottolineare l’importanza della dignità nella geopolitica attuale. La nuova policy ha già sollevato interrogativi su come si svilupperanno le relazioni tra gli Stati Uniti e i paesi inclusi nella lista del “travel ban”, in particolare quelli africani che si sono sentiti colpiti dalla misura.

Con questa decisione, il Ciad afferma il suo diritto a rispondere alle politiche internazionali in modo fermo e determinato, ponendo l’accento sulla necessità di relazioni più eque tra le nazioni. In un momento in cui molti paesi cercano di rafforzare la propria dignità sul palcoscenico globale, la risposta del Ciad potrebbe rivelarsi un’importante inversione di tendenza nei rapporti diplomatici tra il continente africano e le potenze occidentali.