
Spalletti esonerato, l’Italia cambia ct
ROMA – Luciano Spalletti non è più il Commissario Tecnico della Nazionale italiana. L’annuncio è stato dato dallo stesso allenatore, che ha comunicato di essere stato sollevato dal suo incarico dal presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Mi dispiace, avrei preferito restare e provare a cambiare le cose”, ha dichiarato Spalletti, evidenziando un buon rapporto con il presidente, ma riconoscendo la necessità di affrontare le conseguenze dei risultati deludenti.
La situazione è diventata critica dopo la cocente sconfitta per 3-0 subita in Norvegia, che ha messo in discussione la qualificazione della Nazionale al prossimo Mondiale. Questo esonero arriva in un momento particolarmente delicato, con la squadra che si trova “sull’orlo del precipizio”.
Spalletti, tuttavia, guiderà la squadra nella prossima partita contro la Moldavia, in programma a Reggio Emilia. “Ho sempre sostenuto che i miei giocatori fossero forti. I risultati sotto la mia gestione sono questi e devo assumermi la responsabilità”, ha proseguito. L’allenatore ha manifestato affetto per la maglia azzurra e per i calciatori che ha avuto l’onore di allenare, promettendo di chiedere loro di dimostrare il potenziale non ancora espresso.
“Mi spiace non raggiungere la qualità di gioco che volevo. Sono dispiaciuto di me stesso. Accettando l’incarico sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili. Non ci sono riuscito”, ha confessato Spalletti, mostrando un profondo rammarico per l’andamento della sua gestione.
Un cambio di leadership è ora inevitabile, e il favorito per succedergli parrebbe essere Stefano Pioli, attualmente alla guida dell’Al-Nassr. “Con la Norvegia si può anche perdere, ma in questo modo non lo accetto,” ha rimarcato Gravina. La Figc ora si trova di fronte alla necessità di trovare la “miglior soluzione per rilanciarsi” in vista delle gare future.
Infine, Spalletti ha concluso il suo intervento dicendo: “Ora diventa fondamentale giocare una partita degna della maglia che portiamo.” La Nazionale si prepara a una nuova era, nell’attesa di capire chi sarà il nuovo timoniere della squadra.