
Tragedia a Roma: morta durante un intervento di liposuzione
BOLOGNA – Una tragedia ha colpito Roma domenica scorsa, quando Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna ecuadorena di 46 anni, è deceduta dopo essersi sentita male durante un intervento di liposuzione in un ambulatorio privato di via Francesco Roncati 6, nella zona di Primavalle. La vittima è stata assistita da un chirurgo, un anestesista e un’infermiera, tutti ora iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
Al momento del ricovero presso il Policlinico Umberto I, l’intervento di rianimazione è stato tentato a lungo ma purtroppo senza successo. La donna è morta intorno alle 20:00. Quello che rende la situazione ancora più preoccupante è il fatto che lo studio estetico in questione non avesse l’autorizzazione sanitaria per effettuare interventi chirurgici.
Il chirurgo operante: Josè Gregorio Lizarraga Picciotti
Il dottor Josè Gregorio Lizarraga Picciotti, 65 anni e cittadino peruviano, è il titolare dello studio estetico e il chirurgo che ha operato Ana. Iscritto all’albo professionale, Lizarraga ha già affrontato nel passato denunce da parte di pazienti per lesioni risalenti agli anni 2006 e 2018. La sua carriera si presente con una laurea in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica conseguita nel 1994 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Anche se il sito ufficiale della clinica non è attualmente accessibile, Lizarraga è molto attivo sui social media, dove promuove i suoi servizi tra cui liposuzione, botox e ritocchi estetici. I suoi profili mostrano non solo i successi professionali, ma anche la sua vita privata, ricca di immagini e video che lo ritraggono in momenti di svago e relax.
Interrogativi sul rispetto della normativa
La mancanza di autorizzazione e le denunce precedenti sollevano serissime preoccupazioni sul rispetto della normativa che regola gli interventi chirurgici. Le autorità sanitarie sono ora chiamate a indagare non solo sul caso specifico di Ana, ma anche sull’intero operato del dottor Lizarraga e della sua clinica.
Conclusioni
Questa tragica vicenda riaccende il dibattito sulla sicurezza degli interventi estetici e sull’importanza di effettuare questi tipi di operazioni solo in strutture autorizzate e da professionisti con un solido background. È fondamentale che la salute e la sicurezza dei pazienti siano sempre al primo posto, affinché incidenti simili non si ripetano in futuro.