
Michael Douglas a Taormina: “Mi scuso per il mio Paese. Questo è il periodo più buio che io ricordi”
ROMA – Durante un evento che ha celebrato il suo straordinario percorso artistico, il noto attore Michael Douglas ha rilasciato dichiarazioni che risuonano forti e chiare, sottolineando un momento di crisi globale. Ospite del Taormina Film Festival per ricevere il prestigioso Lifetime Achievement Award, Douglas ha colto l’occasione per esprimere la sua delusione per la situazione attuale negli Stati Uniti, indicando l’ultima elezione come una delle cause di maggiore preoccupazione.
“Se penso alla mia vita, sono nato nel 1944, credo che questo sia il periodo peggiore che io ricordi,” ha affermato. “Non sono nato durante la Seconda guerra mondiale, ma alla fine. Eppure, nella mia vita, questo è senza dubbio il momento più buio.” L’attore, noto per il suo impegno nelle tematiche sociali, ha evidenziato come ci siano “troppi conflitti nel mondo”, sottolineando l’importanza della creatività e della produzione cinematografica in un’epoca così difficile.
Douglas ha anche espresso la sua preoccupazione riguardo all’aumento dei budget per la difesa, un tema che ritiene inadeguato considerando i progressi in ambito tecnologico e intellettuale. “Faccio fatica a capire perché, con tutta l’intelligenza artificiale e quanto siamo intelligenti come esseri umani, sia possibile trovarci ancora in mezzo a così tante guerre e conflitti. È ridicolo,” ha dichiarato.
Un passaggio significativo del suo intervento è stato quando ha riconosciuto che il suo Paese ha una parte di responsabilità nel caos mondiale. “Chiedo scusa e mi vergogno davanti ai miei amici, che siano i miei vicini in Canada o in Messico, o tutti i Paesi dell’UE e della NATO. Sono imbarazzato, e mi scuso,” ha aggiunto. Una dichiarazione che riflette non solo il suo dispiacere personale, ma anche una richiesta di maggiore responsabilità e consapevolezza globale.
In chiusura, Douglas ha invitato gli artisti e i cineasti a impegnarsi maggiormente nella creazione di opere che possano ispirare e contribuire a un cambiamento positivo. “Dobbiamo fare di più,” ha concluso, sottolineando il ruolo fondamentale della cultura e dell’arte in tempi di crisi. Il suo messaggio, forte e sentito, rappresenta una chiamata all’azione per tutti noi.