
Mattarella sul conflitto a Gaza: “Inaccettabile, servono cessate il fuoco e una soluzione duratura”
ROMA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso con decisione il suo disappunto riguardo alla situazione attuale a Gaza, definendola “inaccettabile”. Durante una conferenza stampa dopo i colloqui con il presidente della Camera dei deputati del Lussemburgo, Claude Wiseler, e il primo ministro, Luc Frieden, Mattarella ha sottolineato la necessità urgente di un cessate il fuoco e il rilascio di tutti gli ostaggi da parte di Hamas.
“Il nostro Paese ha sempre mantenuto l’amicizia sia per i palestinesi che per Israele”, ha ricordato il capo dello Stato, evidenziando l’importanza di una posizione equilibrata e rispettosa delle diverse popolazioni coinvolte nel conflitto. Le sue parole risuonano forti in un momento di crescente tensione nella regione, dove le conseguenze delle violenze continuano a colpire la vita quotidiana dei cittadini.
Mattarella ha affermato che la soluzione “due popoli, due Stati”, sebbene possa apparire irraggiungibile in questo contesto, resta l’unica alternativa percorribile. “Bisogna lavorare per indicare una prospettiva storica che consenta ai palestinesi di avere il proprio Stato, accantonando sofferenze e rancori”, ha detto, insistendo anche sulla necessità di garantire, nel contempo, la sicurezza di Israele.
Riflettendo sulla complessità della situazione, il presidente ha esortato a una “riflessione veloce” che coinvolga non solo le parti in conflitto, ma anche i paesi arabi, per trovare una soluzione duratura e pacifica. “Occorre una riflessione veloce, che coinvolga anche i paesi arabi, per trovare una soluzione che risolva la grave situazione odierna”, ha concluso, sottolineando la necessità di un impegno collettivo e mirato per affrontare le sfide attuali.
Il messaggio di Mattarella si inserisce in un contesto internazionale sempre più frammentato, dove le voci di pace e riconciliazione si levano con forza, ma si scontrano con le dure realtà dei fatti sul terreno. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, mentre il tempo sembra scorrere inesorabilmente verso nuove crisi umanitarie.