10.000 persone in marcia per Gaza | Il grido silenzioso che scuote l’umanità

‘Save Gaza’: Corteo sull’Appennino bolognese per una causa di pace

BOLOGNA – In un momento di crescente tensione internazionale, si è svolta oggi la manifestazione “Save Gaza” sull’Appennino bolognese, richiamando l’attenzione sull’emergenza umanitaria a Gaza. Preceduta dalla storica marcia di Roma, che ha visto 300.000 partecipanti, questo evento ha accolto circa 10.000 manifestanti a Monte Sole, un luogo carico di significati storici, teatro delle stragi nazifasciste.

“Avevamo bisogno di una manifestazione di popolo, pubblica, larga e vasta”, ha affermato Alberto Zucchero, uno degli organizzatori. Il corteo ha preso forma durante le commemorazioni del 25 aprile, unendo diverse realtà locali e nazionali, tra cui il Comune di Marzabotto, l’ANPI e l’associazione Reti nazionali di pace e disarmo. La marcia è una risposta diretta agli eventi di Gaza, dove le persone “da 600 giorni sono costrette a spostarsi”, esponendo un contrasto drammatico tra la vita dei manifestanti e quella dei palestinesi.

La manifestazione ha avuto un chiaro obiettivo politico: “Occorre assumere decisioni che fermino le guerre e le azioni militari”, ha continuato Zucchero, paragonando la situazione attuale ai disastri del passato. Una chiara presa di posizione contro il silenzio delle istituzioni, ritenuto inadeguato di fronte a un “affondamento del Titanic” che riguarda l’umanità intera.

In marcia per Gaza, i partecipanti hanno messo in luce le sofferenze di chi vive in quella regione. Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, ha espresso la sua vergogna per l’incapacità globale di intervenire: “Davanti al genocidio, cosa resta della nostra umanità? È dispersa, fugace ed effimera”, ha scandito, sottolineando la necessità di mantenere viva la denuncia.

Un esperto di diritto internazionale ha evidenziato le “violazioni macroscopiche” delle leggi internazionali da parte di Israele. “Le regole richiederebbero sanzioni simili a quelle imposte alla Russia e a Hamas”, ha dichiarato. Da Monte Sole, si è levato un appello alle istituzioni europee affinché rompano i legami con Israele e si mobilitino per un cambiamento.

“Non siamo contro un popolo, ma contro un governo criminale”, ha dichiarato Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto. Ha rifiutato le accuse di voler equiparare le atrocità naziste con la situazione palestinese, sottolineando come i conflitti attuali stiano riportando alla luce una realtà inaccettabile.

“Chiediamo che il governo faccia qualcosa, non solo prometta”, hanno ribadito gli organizzatori della manifestazione. A Gaza, la situazione si fa sempre più allarmante, con carenze estreme di beni di prima necessità. I volontari di Emergency hanno messo in luce una crisi sanitaria che compromette il futuro delle nuove generazioni.

In vista di ulteriori iniziative, come “Artist for Palestine” in programma a Bologna il 12 luglio, “serve mobilitarsi ora”, concludono i volontari. Le parole di oggi a Monte Sole non restano isolate; rappresentano un invito all’azione e alla responsabilità collettiva.