
G7: Dichiarazione Congiunta sulla De-escalation in Medio Oriente, ma Trump Parte in Anticipo
ROMA – Si è concluso ieri il vertice del G7 a Kananaskis, Canada, con un’importante dichiarazione congiunta volta a promuovere la de-escalation in Medio Oriente, specificamente un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La posizione dei leader si è rivelata chiara: è fondamentale supportare Israele, sottolineando il suo diritto di difendersi.
La presidenza canadese ha orchestrato questo incontro cruciale in un momento delicato, segnato da un aumento delle tensioni e bombardamenti nella regione. Negli ultimi giorni, Israele ha intensificato i suoi raid contro l’Iran, un’azione che ha sollevato preoccupazioni globali ed esacerbato le già complicate dinamiche del conflitto.
Un aspetto degno di nota del vertice è stata la partenza anticipata del presidente americano Donald Trump. Poche ore prima della conclusione del vertice, Trump ha lasciato Kananaskis, dichiarando ai giornalisti: “Devo tornare prime per ovvie ragioni.” Questa uscita improvvisa ha generato interrogativi su quanto la sua assenza possa influenzare le dinamiche future del G7, specialmente in relazione al sostegno agli alleati in Medio Oriente.
Oltre alla questione medio-orientale, il vertice ha visto l’arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale rappresenta un altro punto cruciale per la sicurezza internazionale. La sua presenza potrebbe portare nuove prospettive sui tensions tra Ucraina e Russia, un tema anch’esso in crescente evidenza negli incontri internazionali.
In sintesi, il G7 di Kananaskis ha offerto una piattaforma importante per il dialogo e la cooperazione tra le nazioni, ma ha anche messo in luce le sfide persistenti in un mondo sempre più tumultuoso. La necessità di un approccio unito e coerente alle crisi globali è più che mai vitale, e la distanza presa da figure chiave come Trump potrebbe avere ripercussioni sulla sinergia necessaria per affrontare tali questioni.