Maturità 2025: ecco perché la traccia su Paolo Borsellino potrebbe cambiare tutto | Ma le scuole sono pronte a discuterne?

Maturità 2025: Salvatore Borsellino commenta il tema su suo fratello Paolo

PALERMO – La maturità di quest’anno ha suscitato un dibattito importante sulla mafia e sulla sua rappresentazione nelle scuole italiane. Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, assassinato nella strage di via D’Amelio, ha rilasciato alcune dichiarazioni che mettono in luce una problematica persistente nel sistema educativo italiano.

"È senza dubbio positivo che si chieda ai ragazzi di parlare di Paolo e di scrivere un tema su questo argomento", ha affermato Borsellino in un’intervista alla Dire. Tuttavia, ha espresso dei dubbi riguardo alla preparazione degli studenti: "Purtroppo non so se i giovani hanno gli strumenti per farlo". Secondo lui, nelle scuole si discute molto poco della mafia, e quando ciò avviene è spesso grazie all’iniziativa di alcuni insegnanti, che decidono di andare "in deroga ai programmi ufficiali".

L’ex magistrato ha sottolineato un aspetto inquietante: "Se non ci fossero questi pochi docenti, i programmi si fermerebbero alla fine della seconda guerra mondiale". Questa affermazione mette in luce una lacuna formativa che potrebbe precludere ai giovani italiani una comprensione più profonda della storia recente e della realtà del Paese.

Borsellino ha anche criticato l’assenza di discussione riguardo alle stragi e agli eventi significativi che hanno caratterizzato l’Italia dal 1947 a oggi. "Questa conoscenza darebbe ai ragazzi gli strumenti necessari per capire il presente e ciò che è successo in Italia", ha commentato. La sua speranza è che gli studenti possano affrontare il tema assegnato con la dovuta serietà e approfondire le complessità legate a tali argomenti.

La scelta della traccia, che trae ispirazione dal suo celebre brano ‘I giovani, la mia speranza’, rappresenta un’opportunità per stimolare una riflessione critica su temi spesso trascurati dall’istruzione formale. Borsellino ha concluso confidando nel fatto che "spero che gli studenti riescano ad elaborare questa traccia per come andrebbe fatto", lasciando intendere l’importanza di un’educazione consapevole e informata.

La questione rimane aperta: come può il sistema educativo italiano colmare queste lacune e fornire ai giovani gli strumenti necessari per comprendere la complessità della propria storia? La risposta potrebbe risiedere proprio nelle scelte dei docenti e nella volontà di affrontare temi delicati e imprescindibili.