
Pensioni, la Covip segnala una crescita significativa nei fondi complementari: 243,4 miliardi di euro accumulati
ROMA – Il panorama delle pensioni in Italia sta vivendo un’importante evoluzione. Alla fine del 2024, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari hanno raggiunto i 243,4 miliardi di euro, evidenziando un incremento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato principalmente alimentato dalla dinamica positiva dei mercati finanziari, come riportato nella recente relazione annuale della Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) presentata a Montecitorio.
La relazione mette in luce che i contributi incassati nel 2024 ammontano a 20,5 miliardi di euro, con un crescente interesse verso tutte le forme pensionistiche complementari. Solo nei fondi negoziali sono stati raccolti 7,1 miliardi di euro, segnando un aumento del 9%. Anche i fondi aperti e i PIP (Piani Individuali Pensionistici) hanno registrato tassi di crescita rispettivi del 6,8% e del 4,7%.
Un dato significativo è che sulle posizioni dei lavoratori dipendenti siano stati versati 17 miliardi di euro, con un incremento di 1,3 miliardi rispetto al 2023. Di queste risorse, 8,6 miliardi provengono dalle quote di TFR, mentre 5,3 miliardi sono contributi a carico dei lavoratori e 3,1 miliardi a carico dei datori.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, i versamenti sono stati sostanzialmente stabili, ammontando a 1,7 miliardi di euro. In totale, si stimano circa 7 milioni di iscritti attivi esclusi i PIP “vecchi”, rappresentando il 72,3% del totale. A livello di contributo medio, i lavoratori dipendenti contribuiscono con 2.990 euro, rispetto ai 2.720 euro dei lavoratori autonomi.
Il presidente della Covip, Mario Pepe, ha sottolineato la necessità di semplificare i controlli e rafforzare la tutela del risparmio. Commentando il trend di consolidamento del sistema, ha evidenziato che dal 1999 il numero delle forme pensionistiche si è più che dimezzato, portando a economie di scala e potenziali riduzioni dei costi per gli iscritti.
A fine 2024, quasi 10 milioni di persone risultano iscritte nelle forme complementari, con una crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Tra le diverse opzioni, i fondi negoziali e aperti hanno mostrato tassi di crescita superiori alla media, a fronte di un incremento più contenuto per i PIP, il che sembra indicare un cambiamento nelle preferenze degli italiani per la previdenza complementare.
In sintesi, il crescente valore dei fondi complementari rappresenta un segnale positivo per il futuro delle pensioni in Italia, evidenziando un’evoluzione significativa nel modo in cui i cittadini si preparano per il loro futuro economico. Con il supporto di politiche adeguate e un quadro normativo favorevole, il settore potrebbe vedere ulteriori sviluppi orientati verso una maggiore sostenibilità e accessibilità.