Investitori fuggitivi | Perché l’Italia rischia di restare indietro in Europa?

Economia: Livolsi Chiede un Cambio di Passo per Rilanciare Europa e Crescita

ROMA – Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A., ha recentemente evidenziato la necessità di un “cambio di passo” per rilanciare l’Europa, il mercato dei capitali e la crescita economica. Le sue osservazioni, pubblicate nella sua rubrica per l’agenzia Dire, pongono l’accento su sfide e opportunità per il sistema economico europeo.

Secondo Livolsi, “I grandi investitori internazionali avevano ridotto la loro presenza nell’area Euro, spostando capitali verso Stati Uniti e Asia”. In un contesto in cui il fondo sovrano norvegese ha abbassato la sua quota di azioni europee dal 26% al 15% in dieci anni, l’Italia si trova in una posizione difficile rispetto a Germania e Francia, che stanno investendo nelle loro infrastrutture e nella digitalizzazione.

Risparmio Privato: Un Potenziale Inespresso

Livolsi ha sottolineato che “il risparmio privato italiano resta una risorsa enorme, ma sottoutilizzata”. Con una ricchezza finanziaria delle famiglie che ha superato i 6.000 miliardi di euro nel 2024, solo il 6% è attualmente investito in azioni, a fronte di oltre il 30% che rimane in liquidità. In confronto, negli Stati Uniti circa il 35% è esposto ai mercati. Livolsi propone l’adozione di strumenti trasparenti, come i piani individuali di risparmio evoluti, per incentivare un flusso di investimento verso l’economia reale.

Necessità di una Svolta nel Mercato dei Capitali

Anche il mercato dei capitali europeo richiede urgentemente una ristrutturazione. Livolsi ha affermato che “solo il 13% del finanziamento per le imprese proviene da capitale di rischio”, rispetto al 70% negli Stati Uniti. La frammentazione normativa, con ben 27 regolamenti diversi, ostacola una reale integrazione del mercato europeo. A tal proposito, “serve regole armonizzate e una fiscalità coerente”, come evidenziato anche dall’ex premier Enrico Letta.

Ritardi sull’Innovazione

Livolsi non ha risparmiato critiche al comparto dell’innovazione, affermando che “l’Europa continua a restare indietro”. Nel 2023, solo il 2,2% del PIL europeo è stato investito in ricerca e sviluppo, rispetto al 3,6% degli Stati Uniti e al 4,9% della Corea del Sud. Il venture capital in Europa è altrettanto debole, rappresentando solo lo 0,3% del PIL, e in Italia un misero 0,04%. “Per colmare questo divario, serve un ecosistema finanziario in grado di sostenere crescita e innovazione”, ha concluso Livolsi, sottolineando che l’Italia dispone delle capacità necessarie per trasformare la ricerca in opportunità industriali.

Conclusioni

In un periodo in cui l’Europa è chiamata a rispondere alle sfide globali, le riflessioni di Ubaldo Livolsi offrono spunti importanti per un rilancio economico. La necessità di trasformare il risparmio in investimenti produttivi, armonizzare le normative e potenziare l’innovazione è cruciale affinché l’Unione Europea non perda competitività rispetto a mercati più dinamici come quelli statunitensi e asiatici.