
L’attacco a Fordow: Trump lo paragona a Hiroshima e Nagasaki
ROMA – Nel contesto delicato delle relazioni internazionali, Donald Trump ha rilasciato dichiarazioni provocatorie a margine del recente summit NATO, paragonando l’attacco americano al sito nucleare di Fordow in Iran agli eventi storici di Hiroshima e Nagasaki. “Quell’attacco ha messo fine alla guerra. Se non avessimo colpito Fordow, oggi saremmo ancora in guerra con l’Iran,” ha affermato il presidente degli Stati Uniti.
Il raid contro il sito sotterraneo, ritenuto un centro di attività nucleari, è stato descritto da Trump come un’operazione strategica di successo. “Parliamo di un impianto costruito 30 piani sottoterra, progettato per resistere a tutto,” ha spiegato, aggiungendo che l’intervento ha impedito il proseguimento di un programma atomico che, secondo le informazioni dell’intelligence americana, non era ancora giunto alla fase conclusiva.
Sconfitta dei timori nucleari?
Nell’ambito delle sue dichiarazioni, Trump ha cercato di dissipare le preoccupazioni riguardo a una possibile ripresa del programma nucleare da parte dell’Iran. “Non stanno cercando di costruire una bomba, e dopo quello che è successo, di certo non vogliono ricominciare,” ha affermato, evidenziando la ricchezza dell’Iran in termini di risorse petrolifere e la capacità intellettuale della sua leadership, suggerendo e incoraggiando una “volontà di tornare indietro”.
In una nota sorprendente, Trump ha anche parlato di un’intesa raggiunta con la leadership iraniana, definendola “un accordo equilibrato,” senza però svelare dettagli specifici. “Penso che potremo avere una relazione con l’Iran. È stato un colpo decisivo, e una vittoria per tutti, anche per loro,” ha dichiarato.
Solidarietà a Israele
In un altro aspetto del suo intervento, Trump ha espresso piena solidarietà a Israele, dichiarando: “Israele è stato colpito molto duramente… Bibi Netanyahu deve essere molto orgoglioso di se stesso.” Con queste parole, ha riconosciuto gli sforzi del premier israeliano nella risposta a recenti attacchi.
Le dichiarazioni di Trump, caratterizzate da toni assertivi e provocatori, mostrano come la questione iraniana continui a essere un tema centrale nelle dinamiche geopolitiche attuali. Il futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Iran e le conseguenze del raid a Fordow rimangono incerti, ma le parole di Trump rivelano una determinazione a manovrare in un contesto complesso e delicato.