Maxi operazione nel carcere di Prato | Come agenti e detenuti si scambiavano droga e comunicazioni segrete!

Via vai di telefoni e droga nel carcere di Prato: perquisizioni e quattro agenti indagati per corruzione

FIRENZE – Il carcere di Prato è al centro di una maxi operazione delle forze dell’ordine che ha portato alla luce un grave fenomeno di illegalitĂ  all’interno della struttura penitenziaria. Nella mattinata di sabato 28 giugno, oltre 300 tra poliziotti e agenti della polizia penitenziaria sono stati mobilitati in un blitz spettacolare, supportato da un elicottero, per eseguire perquisizioni mirate e svelare una rete di traffico di droghe e dispositivi elettronici.

Nelle celle regnava l’illegalitĂ . Nella cella numero 25, ad esempio, sono stati trovati due cellulari e un tablet nascosti dentro una televisione, mentre un router era occultato nel box per telefonate. Gli agenti hanno scoperto anche che venivano praticati fori nelle pareti delle celle, riempiti con calce per nascondere telefoni e droga. Questa operazione si è rivelata essenziale per affrontare un problema che sembrava diffuso, soprattutto nei reparti ad alta e media sicurezza, dove si trovano detenuti per reati di stampo mafioso.

Smartphone e sostanze stupefacenti venivano introdotti nella struttura tramite pacchi postali o nascosti all’interno di palloni da calcio. Il coinvolgimento di alcuni agenti della polizia penitenziaria è emerso chiaramente, con tangenti da migliaia di euro ricevute in cambio della concessione di talune agevolazioni ai detenuti.

I metodi di occultamento oggetto dell’inchiesta sono tra i piĂą vari: dal nascondere pacchetti con telefoni e droga in elettrodomestici e sanitari, fino a tecniche piĂą audaci, come l’inserimento di oggetti all’interno delle cavitĂ  anali dei detenuti.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Prato, diretta da Luca Tescaroli, ha portato a perquisire 127 detenuti, di cui 27 risultano indagati. Questi ultimi sono accusati di reati legati all’uso illecito di dispositivi di comunicazione e al traffico di droga. Ma oltre al problema dei detenuti, si è arrivati a indagare quattro agenti penitenziari per corruzione.

"Dentro il penitenziario regna un massiccio tasso di illegalitĂ ," ha affermato il procuratore Tescaroli, sottolineando l’insufficienza di personale, con una carenza del 47% tra ispettori e del 56,52% per sovraintendenti. “Questi fattori, insieme a disagi e malattie mentali tra i detenuti, compromettono la funzione rieducativa della pena.”

Indagini in corso non si limitano al traffico di droga. Tre agenti penitenziari sono state messe sotto inchiesta anche per l’aggressione a Vasile Frumuzache, noto come il killer delle escort, che è stato gravemente ustionato da un altro detenuto. Le mancanze in termini di controllo e protezione hanno portato all’avvio di un’indagine da parte della procura.

Questa operazione ha messo in luce problematiche gravi all’interno del sistema penitenziario, ponendo interrogativi sull’efficacia della gestione carceraria e sulla sicurezza dei detenuti. La situazione del carcere di Prato è un campanello d’allarme per l’intero sistema e necessiterĂ  di interventi immediati e strutturali.