
Chiara Petrolini: Accettata la Perizia Psichiatrica dalla Corte di Assise
PARMA – La prima udienza del processo a carico di Chiara Petrolini ha portato notizie significative: la Corte di assise di Parma ha acconsentito alla richiesta di disporre una perizia psichiatrica per la giovane di Vignale di Traversetolo, accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi due figli appena nati.
L’accusa contro Petrolini è gravissima; la ragazza è ritenuta responsabile di aver sepolto nel giardino della villetta di famiglia i due neonati, nati rispettivamente nel 2023 e nel 2024, dopo aver segretamente portato avanti entrambe le gravidanze.
La Difesa e la Dichiarazione di Incapacità
La richiesta per la perizia psichiatrica è stata avanzata dall’avvocato difensore di Chiara, Nicola Tria, il quale a maggio aveva già presentato una consulenza di parte. In essa, Petrolini viene descritta come “incapace di intendere e di volere” al momento dei fatti. Questa visione della questione è in netto contrasto con quella sostenuta dall’accusa.
La Parte Civile
Un aspetto importante del processo è la costituzione di parte civile dell’ex fidanzato di Chiara, padre dei neonati soppressi, che si è detto intenzionato a cercare giustizia. Le dichiarazioni della difesa si sono incentrate sulla presunta malattia mentale di Petrolini, chiedendo di non processarla in un contesto che considererebbe la sua condizione psicologica.
Un Caso di Gravità Senza Precedenti
Il caso di Chiara Petrolini rappresenta una delle pagine più buie della cronaca giudiziaria italiana. Le testimonianze emergenti dal processo parlano di bugie e inganni in relazione alla nascita dei bambini. Si ricorda la confessione della giovane, che ha affermato: “È nato morto, l’ho avvolto in una salvietta. La buca l’ho fatta io con le mani.”
In un contesto così delicato, le dinamiche tra difesa e accusa saranno fondamentali per capire non solo la responsabilità di Petrolini, ma anche lo stato mentale in cui si trovava al momento dei fatti.
Il processo proseguirà con l’esame della perizia psichiatrica, il cui esito potrebbe influire in modo decisivo sulla condanna o l’assoluzione della giovane madre.