
Il progetto InnoNDA: Innovazione e sostenibilità per il Nero d’Avola
Si è chiusa oggi una fase fondamentale della viticoltura siciliana con la conclusione del progetto InnoNDA, un’iniziativa lanciata nel maggio 2024, mirata a innovare i processi produttivi del Nero d’Avola. Il progetto, acronymo di Innovazione del Nero d’Avola, ha offerto una risposta alle sfide attuali del settore vitivinicolo, affrontando i cambiamenti climatici e le richieste di vini a minore gradazione alcolica.
Sotto la direzione di Assovini Sicilia e con il supporto scientifico delle Prof.sse Daniela Fracassetti e Ileana Vigentini dell’Università degli Studi di Milano, insieme a importanti laboratori e quattro cantine locali, InnoNDA ha rappresentato un esempio concreto di cooperazione. “La collaborazione tra imprese e università genera innovazione a beneficio di tutto il settore,” afferma Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia.
Tematiche esplorate
Il progetto ha affrontato diverse aree di ricerca, tra cui:
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Tecnologie per la riduzione dell’alcol: Sono state sperimentate tecniche fisiche, come l’osmosi inversa, per ottenere un Nero d’Avola con gradazione alcolica piĂą bassa, senza compromettere la qualitĂ sensoriale. I vini affinati in legno hanno dimostrato di mantenere meglio la loro struttura e complessitĂ .
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Strategie microbiologiche: Selezionando particolari ceppi di lievito, è stato possibile ridurre il grado alcolico fino al 2% e migliorare le note aromatiche. “Questi consorzi microbici offrono un’opzione promettente per la produzione di vini piĂą leggeri e aromatici,” spiegano i ricercatori.
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Uso delle anfore per l’affinamento: La vinificazione in terracotta ha mostrato effetti positivi nelle note aromatiche e ha conferito ai vini profili distintivi, eleganti e meno amari.
- Studiare la biodiversitĂ del Nero d’Avola: La ricerca ha evidenziato l’importanza del terroir e dell’etĂ delle viti, dimostrando che le vigne piĂą antiche producono vini di maggiore qualitĂ e longevitĂ .
Impatti e risultati
Il progetto InnoNDA ha dimostrato risultati promettenti nel ridurre il contenuto alcolico dei vini Nero d’Avola, un aspetto fondamentale per rispondere alle esigenze dei consumatori moderni. “I risultati raggiunti in poco più di un anno di attività offrono la base per continuare la ricerca,” afferma Daniela Fracassetti.
Questo approccio innovativo non solo contribuisce alla qualità dei vini siciliani, ma pone anche le basi per un modello di produzione sostenibile che unisce tradizione e innovazione. “InnoNDA è un esempio di come il futuro della viticoltura possa essere indirizzato verso la sostenibilità e l’identità territoriale,” conclude Cambria.
Con i suoi risultati, InnoNDA rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui il Nero d’Avola non è solo un simbolo della Sicilia, ma anche un modello di adattamento alle sfide globali. Il progetto invita a una riflessione profonda sul valore della collaborazione tra il mondo accademico e le aziende per affrontare insieme le sfide del settore vitivinicolo.