Il Reddito di Cittadinanza è uno dei temi caldi dell’attuale politica italiana. Da un lato la difesa a oltranza del Movimento 5 Stelle, dall’altro lato la volontà della Destra di eliminarlo: nel mezzo la scelta di ridurre drasticamente i beneficiari. In questa momentanea confusione sul RdC, il M5S dell’Assemblea Regionale Siciliana punta il dito sulla politica sicula: «Uno strumento da difendere a tutti i costi e lo faremo con forza. C’erano i soldi per potenziare i centri per l’impiego, ma il Governo Musumeci ha fatto poco o nulla».
Il RdC è un aiuto utilizzato prevalentemente al sud, in particolare in Sicilia e nelle grandi città quali Palermo e Catania. Sono molti i cittadini terrorizzati dal perdere il sussidio “gratuito”, che spesso è dato senza sforzo o controlli accurati. Secondo il Movimento 5 Stelle all’Ars, il Reddito di Cittadinanza è: «Uno strumento di civiltà, presente in tutta Europa, da difendere a tutti i costi, al di là di qualsiasi steccato ideologico. I centri per l’impiego andavano potenziati, c’erano i soldi stanziati dal governo Conte per fare 1200 assunzioni, ma il Governo Musumeci ha perso tempo prezioso facendo partire solo ora i concorsi». Lo affermano il coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola e la deputata regionale 5 stelle Roberta Schillaci, componente della commissione Cultura, Formazione e Lavoro di palazzo d’Orleans.
Seppur sono centinaia i criminali e pluripregiudicati trovati in possesso del Reddito di Cittadinanza, secondo il M5S: «Tanti percettori del reddito di cittadinanza protestano oggi pacificamene e giustamente per difendere un diritto che hanno acquisito in questi anni e che ha permesso loro di vivere con dignità, dando anche una grossa mano all’economia locale, che ha beneficiato, e non poco, dei soldi che questi cittadini hanno messo in giro. Non possiamo permettere che si torni indietro, gettando nella disperazione tantissime famiglie. Piuttosto si potenzino i centri per l’Impiego, per i quali il governo Musumeci ha fatto poco o nulla. I concorsi per assumere 1200 persone, per i quali cerano i soldi stanziati dal governo Conte, sono partiti solo di recente con colpevolissimo ritardo».