Trump si prende il merito di 14 trilioni di investimenti | Ma quanti di questi sono realmente suoi?

L’«Effetto Trump» e il Merito degli Investimenti: Una Questione di Verità

Roma – Nei giorni successivi al suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha rivendicato il merito di un incredibile flusso di investimenti aziendali negli Stati Uniti, cifrato in 14 trilioni di dollari. Tuttavia, un’analisi condotta da Reuters ha sollevato dubbi significativi riguardo a questa narrazione.

Sul sito ufficiale della Casa Bianca si presenta un elenco di oltre 70 progetti, che spaziano dai dolci tipici texani ai microchip dell’Arizona, tutti sostenuti dalla “visione economica” dell’ex presidente. Ma l’analisi rivela che la cifra reale degli investimenti citata dalla Casa Bianca è di soli 2,6 trilioni di dollari, ovvero un quinto di quanto proclamato.

Un’Analisi Sottile

Dallo studio dei documenti e delle dichiarazioni, emerge che più della metà degli investimenti vantati da Trump appartengono all’era Biden o si tratta di progetti riadattati saldamente nel tessuto economico preesistente. Ad esempio, l’investimento di 1,5 miliardi di dollari da parte di Corning nel Michigan è stato finanziato da crediti d’imposta introdotti sotto l’amministrazione Biden, mentre Hyundai aveva già scelto il suo sito in Louisiana prima dell’insediamento di Trump.

Anche il colosso tecnologico Apple, che ha promesso 500 miliardi per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e nuovi posti di lavoro, sta semplicemente continuando su un percorso già delineato prima della sua ritorno. Secondo vari analisti finanziari, gli sviluppi economici presenti sono in linea con le strategie aziendali precedenti e non hanno nulla a che fare con l’influenza di Trump.

Reazione della Casa Bianca

Da parte sua, la Casa Bianca ha difeso la narrazione dell’«effetto Trump». Kush Desai, portavoce dell’amministrazione, ha dichiarato che “Trump è il più grande mediatore della storia moderna”, sostenendo che la sua presenza trasforma idee in realtà produttive. Tuttavia, i fatti raccontano un’altra storia: la maggior parte delle iniziative erano già in discussione prima dell’arrivo di Trump e dipendono da pacchetti di incentivi già approvati.

“Il Trump Effect non ha realmente influenzato le proiezioni sugli investimenti”, afferma Mark Zandi, economista capo di Moody’s Analytics. Anzi, ha sottolineato come le tariffe imposte dall’amministrazione abbiano generato incertezza nei mercati, congelando decisioni vitali.

Una Strategia Politica?

Non è certo la prima volta che un presidente tenta di appropriarsi di successi economici non propri. Tuttavia, Trump ha portato questa pratica a un nuovo livello, utilizzando la sua retorica per costruire una narrazione di un’“America che torna a splendere”. La questione centrale resta: fino a che punto possono spingersi le distorsioni nella narrazione economica per fini politici?

In un contesto dove le aziende non sempre rispondono pubblicamente alle richieste di chiarimenti, il messaggio finale risulta chiaro: non disturbate il marketing presidenziale.