Ministri Ue cacciati da Bengasi | Scopri il retroscena inaspettato della diplomazia libica!

Libia, l’Europa respinta: i ministri Ue cacciati da Bengasi

ROMA – Una missione diplomatica europea si è trasformata in una clamorosa espulsione. Oggi, il commissario europeo per l’Interno Mark Brunner, il ministro italiano dell’Interno Matteo Piantedosi, il collega maltese Byron Camilleri e il greco Thanos Plevris sono stati dichiarati “indesiderati” e costretti a lasciare il territorio libico non appena atterrati all’aeroporto di Bengasi.

La delegazione aveva programmato un incontro con il governo del generale Khalifa Haftar, attualmente al potere in Cirenaica. Tuttavia, la decisione di espellere i funzionari europei è stata adottata dal governo di Osama Hamad, un esecutivo non riconosciuto dalle Nazioni Unite, contrariamente a quello di Tripoli, con cui si stavano svolgendo trattative.

Media locali hanno confermato che la delegazione è stata bloccata e invitata a partire immediatamente. Secondo il portale di informazione “The Libya Update”, l’esecutivo di Hamad ha denunciato la violazione delle normative e del rispetto della sovranità libica, accusando i ministri di aver mancato di seguire le procedure richieste per l’ingresso dei diplomatici stranieri.

L’incidente evidenzia le tensioni persistenti in Libia, dove il paese è ancora diviso tra differenti governi e autorità. Dal 2021, l’Ue e l’Italia avevano cercato di avviare una cooperazione importante con il governo di Bengasi, ma questo episodio pone in discussione la stabilità e la reciprocità di tali relazioni.

La delegazione aveva tentato di arrivare a Bengasi partendo da Tripoli, dove recenti incontri con funzionari del governo rivale erano stati programmati per trattare questioni legate all’immigrazione e alla sicurezza nel Mediterraneo. La situazione attuale in Libia continua dunque a rimanere complessa e volatile, sollevando interrogativi sul futuro degli sforzi diplomatici europei in regione.

Con la scadenza dei colloqui previsti, resta da vedere quali saranno le ripercussioni diplomatiche di questo rifiuto e se ci saranno futuri tentativi di avvicinamento tra le istituzioni europee e il governo libico di Bengasi.