Aborto a casa? | Le frasi shock del consigliere Bocchi scatenano la polemica!

BOLOGNA – Attraverso una dichiarazione controversa, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Priamo Bocchi, ha scatenato una forte polemica in merito alla somministrazione a domicilio della pillola Ru486, operazione recentemente introdotta nella Regione Emilia-Romagna. “Si consente di abortire da sola nel bagno di casa, espellendo il feto e tirando lo sciacquone”, ha affermato Bocchi durante un dibattito in Assemblea legislativa, provocando reazioni infuocate da parte del centrosinistra.

La questione si è inasprita ulteriormente quando il consigliere ha difeso le sue affermazioni, sostenendo che tali pratiche rappresentano una “verità” innegabile. “Oggi l’Emilia-Romagna consente l’aborto a domicilio, ma chi parla di violenza contro un diritto della donna dovrebbe riflettere”, ha dichiarato Bocchi.

Le sue parole sono state immediatamente criticate da vari rappresentanti dell’opposizione. Francesco Critelli del Partito Democratico ha definito inaccettabili le affermazioni di Bocchi, sottolineando l’importanza di trattare temi così delicati con il dovuto rispetto. “Alcuni temi toccano la carne viva e la sofferenza di decine di migliaia di donne”, ha esclamato Critelli, richiamando l’attenzione sulla sensibilità necessaria nel dibattito.

Simona Larghetti, capogruppo di Avs, ha aggiunto: “Le parole udite sono una serie di bestialità offensive. Non si può banalizzare una questione così complessa e profonda.” Alice Parma, sempre del PD, ha proposto l’adozione di normative nazionali per garantire zone di accesso sicuro attorno a ospedali e consultori, per proteggere le donne dalle pressioni esterne dei gruppi pro-vita.

Lorenzo Casadei, del Movimento 5 Stelle, ha denunciato le attività delle associazioni pro-vita come forme di “violenza psicologica e intimidazione”, mentre Annalisa Arletti, di Fratelli d’Italia, ha difeso il diritto di manifestare, sostenendo che non si può stabilire una gerarchia fra diritti. “È inammissibile una gerarchia astratta dei diritti, deve esserci un bilanciamento”, ha concluso.

La polemica che ne è derivata mette in luce le profonde divisioni politiche e sociali sul tema dell’aborto e dei diritti delle donne, evidenziando come un semplice dibattito possa trasformarsi in un campo di battaglia ideologico. Il prossimo incontro dell’Assemblea legislativa, previsto per il 22 novembre, si preannuncia infuocato, con la risoluzione pro-postata dal centrosinistra ancora da affrontare.