
L’Europa deve imparare dall’esperienza ucraina nella produzione di droni
ROMA – Durante la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina, che si sta svolgendo al convention center La Nuvola all’Eur di Roma, il commissario europeo per la Difesa e lo spazio, Andrius Kubilius, ha evidenziato l’importanza di trarre insegnamenti dall’Ucraina, che prevede di produrre ben quattro milioni di droni nel corso di quest’anno. Questa produzione serve a sostenere un fronte di battaglia lungo 1.200 chilometri contro le forze russe, sottolineando così la crescita esponenziale della tecnologia militare ucraina.
Tuttavia, Kubilius ha messo in guardia riguardo alla necessità di innovare costantemente. “Ogni innovazione diventa obsoleta in circa due mesi,” ha commentato, a causa dell’adattamento continuo dell’esercito russo nella neutralizzazione dei droni. Questo scenario complesso richiede non solo capacità produttiva, ma anche strategie lungimiranti.
Iniziativa BraveTech Eu: un passo avanti per la cooperazione
Nel corso della conferenza, il commissario ha presentato l’iniziativa BraveTech Eu, che si basa su risorse del governo ucraino e del Fondo per la Difesa dell’Unione Europea, con un contributo di 50 milioni di euro da entrambe le parti. “Tutti gli Stati membri, incluso l’Italia, possono fornire ulteriori fondi per garantire la partecipazione dell’industria nazionale,” ha aggiunto Kubilius, aprendo a potenziali collaborazioni nel settore della difesa.
Il successo dell’armata dei droni ucraina
Approfondendo il tema della produzione di droni, Kubilius ha sottolineato come “l’esercito di droni dell’Ucraina ha già mostrato evidenti successi.” Tuttavia, ha anche avvertito che la lunghezza del fronte e le capacità produttive delle forze russe pongono sfide significative. “Secondo gli ucraini, il loro sistema diventa in grado di intercettare e neutralizzare i nuovi tipi di droni in circa due mesi,” ha spiegato, suggerendo che il tempo è un fattore cruciale nel conflitto attuale.
Un’Europa più forte grazie alla cooperazione
Infine, Kubilius ha esortato l’Unione Europea ad integrare la difesa con l’Ucraina per “crescere e diventare più forte.” Questo approccio non solo favorirebbe l’industria della difesa europea, ma rappresenterebbe anche una risposta strategica alle dinamiche del conflitto in corso.
La conferenza di Roma si configura quindi come un importante momento di riflessione e pianificazione per le forze europee in un contesto bellico in continua evoluzione, dove l’innovazione e la cooperazione saranno fondamentali per affrontare le sfide future.