
Attacco alla Sacra Famiglia: Pizzaballa ribadisce il sostegno a Gaza
Roma – La parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza è stata vittima di un attacco israeliano, suscitando preoccupazione e condanna da parte della comunità internazionale. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha confermato nelle sue dichiarazioni ai media vaticani che diversi feriti, alcuni in gravi condizioni, sono stati registrati a seguito dell’incidente.
Pizzaballa ha specificato che si tratta di “informazioni ancora parziali”, sottolineando le difficoltà di comunicazione con Gaza in questo momento critico. “Dicono che si sia trattato di un errore da parte di un tank israeliano”, ha spiegato il cardinale, precisando che “ha colpito la chiesa, direttamente la chiesa”. Un episodio simile non è nuovo nella regione, dove la Chiesa cattolica ha già subito attacchi, tra cui un pesante bombardamento il 16 dicembre 2023, che aveva gravemente danneggiato la parrocchia.
Non è la prima volta che la Chiesa cattolica a Gaza è coinvolta in episodi di violenza. Durante i bombardamenti del 2023, il complesso, che ospitava circa 700 sfollati, si era trasformato in un luogo di panico, con due donne innocenti colpite da colpi di cecchino nei моментi di fuga. Fortunatamente, in quell’occasione non si registrarono feriti tra i rifugiati.
“Noi cerchiamo sempre di raggiungere Gaza in tutti i modi possibili, direttamente e indirettamente”, ha ribadito Pizzaballa, esprimendo la determinazione di non lasciare mai soli gli abitanti di Gaza. Tuttavia, il cardinale ha avvisato che è ancora prematuro discutere di passi futuri, evidenziando la necessità di comprendere a fondo la situazione attuale e di elaborare strategie per garantire la sicurezza della comunità.
In questo contesto, la Chiesa cattolica continua a rimanere un pilastro di supporto per la popolazione di Gaza, impegnandosi a proteggere le vite e a fornire assistenza in uno dei momenti più critici della regione. Questo attacco accresce le preoccupazioni per la sicurezza dei luoghi di culto e per la vita quotidiana dei cittadini, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi della situazione.