Israele bombarda la Siria per proteggere i Drusi | Ma che cosa si nasconde dietro questo intervento?

Titolo: Drusi e conflitti: perché Israele interviene in Siria

ROMA – Negli ultimi giorni, le domande su chi siano i Drusi e perché Israele sia intervenuto militarmente in Siria per “proteggerli” si stanno moltiplicando. Emittenti internazionali come BBC, CNN e AlJazeera stanno cercando di fare chiarezza su questa delicata situazione, che ha coinvolto un aumento delle tensioni nella provincia di Suwayda.

Israele, intervenendo su Damasco e nel sud della Siria, ha giustificato i suoi raid come una missione di protezione per i Drusi. Queste operazioni militari si sono intensificate proprio mentre le forze governative siriane erano impegnate in violenti scontri con le milizie druse. Per molti osservatori occidentali, i termini “Drusi” e “Suwayda” risultano ancora poco familiari, rendendo necessario un approfondimento.

Secondo AlJazeera, l’escalation della violenza ha origine da conflitti tra Drusi e tribù beduine locali, innescati da rapimenti e scontri mortali. I tentativi delle forze governative di ripristinare l’ordine hanno portato a ulteriori scontri con i gruppi drusi, i quali hanno lamentato attacchi diretti contro i civili.

Inoltre, è stato evidenziato che i Drusi, una minoranza di circa un milione di persone in Siria, Libano, Israele e sulle alture del Golan, si trovano ora a dover affrontare un contesto di divisioni interne. Molti Drusi in Siria non desiderano che Israele intervenga nel loro conflitto, rendendo complessa la situazione.

La BBC ha chiarito che la scintilla per gli attacchi di Israele è stato il rapimento di un mercante druso, che ha scatenato una serie di scontri tra diverse fazioni. La risposta militare israeliana è stata immediata, portando a un bilancio tragico di oltre 350 vittime negli scontri a Suwayda.

In un contesto più ampio è emerso che i Drusi sono storicamente una comunità marginale nell’ecosistema politico siriano. Durante la guerra civile, hanno formato milizie locali per difendere i propri interessi. Con la recente caduta del regime di Bashar al-Assad, questi gruppi tentano di mantenere il controllo su Suwayda e resistere all’autorità governativa, che vedono come una minaccia.

Israele ha cercato di stabilire alleanze con le minoranze siriane post-Assad, nella speranza di rafforzare la propria posizione strategica in Medio Oriente. Tuttavia, questa strategia ha sollevato preoccupazioni tra le stesse minoranze, con accuse a Israele di fomentare divisioni settarie per scopi espansionistici.

CNN ha messo in evidenza che l’intervento di Israele è anche una risposta alla nuova leadership siriana, guidata da un ex jihadista. Gli attacchi non riguardano solo la protezione dei Drusi, ma anche la necessità di contrastare quelle che Israele percepisce come minacce alla propria sicurezza.

In sintesi, i Drusi rappresentano una minoranza complessa, intrappolata tra le forze governative e i militanti, mentre Israele sembra manovrare per espandere la propria influenza in una Siria instabile. La situazione rimane volatile, e le conseguenze potrebbero estendersi ben oltre i confini di Suwayda.