Ossa misteriose trovate al San Camillo | Emanuela Orlandi torna al centro dell’attenzione?

Ricerche a Roma: Le Ossa Trovate al San Camillo Potrebbero Appartenere a Emanuela Orlandi

Il mistero intorno alla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nel 1983, si riaccende con un nuovo sviluppo inquietante. Ossa umane trovate recentemente nel padiglione Monaldi de Sanctis dell’ospedale San Camillo di Roma saranno sottoposte a esami del DNA per stabilire se possano essere riconducibili alla giovane, il cui corpo non è mai stato ritrovato.

A fare la scoperta è stato un operaio della ditta addetta ai lavori di ristrutturazione nel nosocomio. Le ossa, rinvenute all’interno di un vano ascensore al piano terra, erano occultate tra rifiuti di vario genere. Secondo le prime stime, i resti potrebbero risalire a un periodo compreso tra i tre e gli otto anni fa. Il padiglione, chiuso e inagibile da tempo, ha in passato ospitato clochard e tossicodipendenti, suggerendo che l’originaria identitĂ  del defunto potrebbe non essere collegata alla scomparsa di Emanuela.

Le parole di Sabrina Minardi, ex amante di Renatino De Pedis, hanno aggiunto un ulteriore strato di complessità a questa vicenda. La Minardi aveva parlato della presenza di un luogo nei pressi del San Camillo in cui Emanuela sarebbe stata nascosta, facendo riferimento a una testimonianza già ritenuta poco credibile dalla Procura. L’avvocata Laura Sgrò, legale del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, ha definito la situazione come “un’ipotesi suggestiva”, ma ha anche sottolineato l’importanza di attendere i risultati della comparazione genetica, che potrebbe fornire risposte definitive.

Pietro Orlandi ha espresso la sua preoccupazione sui social, auspicando che i resti non appartengano a sua sorella. “Ogni volta che si trovano ossa a Roma sembra che debbano appartenere per forza a Emanuela. Speriamo di no”, ha scritto, evidenziando un senso di amarezza e speranza allo stesso tempo.

L’attenzione mediatica attorno a questo caso, che ha segnato profondamente la storia italiana, continuerà a crescere fino al completamento delle analisi del DNA. Il risultato degli esami potrebbe fornire risposte attese da decenni, ma anche riaprire ferite mai del tutto rimarginate nella memoria collettiva di un paese in cerca di giustizia.