West Nile, terza vittima nel Lazio | Sei veramente al sicuro? Scopri i sintomi da non sottovalutare!

West Nile, terza vittima nel Lazio: cosa sapere sui rischi e i sintomi

ROMA – Si registra una nuova tragica notizia sul fronte della salute pubblica: un’86enne di Latina, già ricoverato da tempo presso l’ospedale Goretti, è deceduto a causa del virus West Nile. Con questo decesso, le vittime nel Lazio salgono a tre, aggiungendosi ai due casi già letti in Campania. Questo ed altro, ha annunciato un comunicato stampa del 29 luglio 2025.

Il virus e la sua trasmissione

Il West Nile virus, conosciuto anche come Febbre del Nilo occidentale, è un patogeno veicolato da zanzare del genere Culex. Sebbene la malattia colpisca principalmente uccelli, occasionalmente riesce a infettare anche l’uomo. In Europa e nei paesi del bacino mediterraneo il virus è endemico, ma fortunatamente l’80% delle persone infettate non presenta alcun sintomo.

Circa un individuo su cinque sviluppa comunque febbre e sintomi come mal di testa, eruzione cutanea e dolori articolari. La forma più grave della malattia colpisce solo una persona su 150, portando a complicazioni come encefalite o meningite, con sintomi severi come rigidità del collo e disorientamento. Le categorie più vulnerabili includono anziani e soggetti con patologie preesistenti.

Sintomi e incubazione

Il periodo di incubazione del virus varia da 2 a 14 giorni, ma può estendersi fino a 21 giorni in pazienti immunocompromessi. All’inizio, l’infezione si manifesta con sintomi aspecifici come febbre e cefalea, che in alcuni casi possono evolvere in patologie neurologiche invasive. Le manifestazioni cliniche iniziali comprendono anche nausea e rash cutaneo.

Quando le manifestazioni neurologiche si presentano, possono portare a forme gravi, con una letalità che, seppur bassa, può arrivare fino al 10% nei soggetti colpiti.

Prevenzione e diagnosi

Attualmente, non è disponibile un vaccino contro il West Nile; pertanto, la prevenzione è fondamentale. Per ridurre il rischio di esse punture, si consiglia di installare zanzariere domestiche, utilizzare repellenti e indossare abbigliamento protettivo, specialmente al tramonto e all’alba. È importante, inoltre, evitare la formazione di acqua stagnante, ambiente favorevole alla proliferazione delle zanzare.

La diagnosi avviene tramite test di laboratorio specifici, inclusi Elisa e PCR, per identificare anticorpi nel sangue e, se necessario, nel fluido cerebrospinale. La positività a questi test deve essere interpretata con cautela, in quanto possono indicare anche infezioni passate.

Trattamento e assistenza

Non esiste una terapia mirata per il virus West Nile; i sintomi di norma si risolvono spontaneamente. Tuttavia, nei casi gravi, è necessario il ricovero ospedaliero, dove si può procedere con fluidi intravenosi e assistenza respiratoria. La gestione tempestiva e la monitorizzazione dei sintomi restano cruciali per affrontare le complicazioni legate all’infezione.

La vita e la salute della comunità possono essere preservate solo attraverso la consapevolezza e l’informazione. L’emergenza legata al virus West Nile è un richiamo per tutti a prestare attenzione e a seguire prudenziali misure preventive.