“Il richiamo in servizio di ex impiegati regionali, oggi in quiescenza, per consentire la spesa di fondi del Pnrr è un insulto nei confronti dei tanti dipendenti attualmente in organico che aspettano da decenni di essere riqualificati e riclassificati, nonché di tantissimi giovani siciliani che hanno titoli e qualifiche ma non riescono ad entrare appieno nel mondo del lavoro.”
C’è grande rabbia nel commento del segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, alla notizia che in alcuni dipartimenti della Regione Siciliana si stanno già reclutando i funzionari pensionati per colmare le falle di un organico colabrodo.
“Nulla contro chi se ne era andato serenamente in pensione ed ora ha la possibilità di arrotondare qualcosina che, soprattutto in periodi come questo, fa sempre comodo. Sono lavoratori che hanno fatto la storia dell’Amministrazione di questa Regione e possono fornire tanto in termini di esperienza e capacità. E comprendiamo anche quella che è la necessità di velocizzare i tempi per evitare di perdere somme importanti come quelle europee. La nostra organizzazione sindacale si è sempre schierata contro i ritardi e le lungaggini burocratiche riguardo l’impiego dei finanziamenti comunitari. Questo però non motiva affatto l’azione intrapresa dalla Regione, anche perché – fa notare Musumeci – proprio come Ugl ad esempio da anni ci battiamo in favore di tutti i lavoratori di categoria A e B che attendono un segnale importante come quello della riqualificazione e poi della riclassificazione. Sono numerosi, dislocati nei vari uffici regionali, ma quasi sempre dimenticati. Eppure molti di loro nel contempo si sono formati in modo autonomo e, oltretutto, negli anni hanno preso il posto proprio di coloro che sono andati in pensione e, quindi, in quasi tutti i casi svolgono la mansione superiore con abnegazione e spirito di servizio. Senza essersi mai lamentati. Fuori invece ci sono tantissimi laureati o brillanti diplomati che stanno a guardare, mentre anche le procedure concorsuali attivate (solo per i Centri per l’impiego o per pochi altri uffici) vanno a rilento quando invece c’è bisogno di correre. Se ora ci troviamo in queste condizioni le responsabilità sono di chi non ha programmato adeguatamente il ricambio interno prima di tutto, lasciando nel limbo per anni i dipendenti appartenenti alle categorie A e B come abbiamo sempre denunciato. In secondo luogo si potrebbe e dovrebbe fare di più sui concorsi, agevolando tutti gli scorrimenti di graduatoria possibili per poi lasciare spazio a procedure smart, come dettato dai regolamenti in vigore. Troppo semplice evitare questo per rifugiarsi ancora una volta nell’ausilio delle unità in pensione, la cui immissione in servizio è senz’altro immediata e assai meno onerosa. Facciamo appello – conclude il segretario territoriale della Ugl di Catania – al presidente Renato Schifani perché, una volta insediato il suo nuovo Governo regionale, possa mettere mano ad una seria e rapida rivoluzione in materia di impiego, di valorizzazione e di arruolamento delle risorse umane nella macchina burocratica siciliana.”