Un altro caso di follia interessa Catania e nello specifico una coppia, madre e figlia, che ha subito diversi maltrattamenti da parte di un giovane, ex fidanzato. La richiesta d’intervento alla Sala Operativa è effettuata dalla madre, la quale riferiva della presenza al di fuori della propria abitazione di persona violenta e molesta.
Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato il giovane mentre era intento a colpire violentemente la porta dell’abitazione della donna. I poliziotti sono intervenuti invitavano l’uomo a calmarsi e a fornire i propri documenti, ottenendo la desistenza dalla condotta ma al contempo un secco rifiuto a fornire i documenti e a declinare le proprie generalità.
In risposta alle richieste degli agenti, il giovane ha cominciato ad avere un atteggiamento spocchioso e violento, ingaggiando una colluttazione con i poliziotti, i quali dopo una strenua resistenza opposta dall’uomo sono riusciti a fermarlo. Gli operatori hanno riportato lesioni, refertate presso un nosocomio cittadino, giudicate guaribili in tre giorni.
Calmata la situazione, gli agenti hanno ricostruito i fatti: le ire del giovane sarebbero riconducibili alla fine della relazione con la figlia della vittima, che non accettava. Dopo vani tentativi di riprendere questa relazione, il giovane aveva indirizzato le proprie ire contro la ragazza ed i suoi familiari, madre di lei compresa.
Durante la relazione, l’uomo aveva posto in essere delle condotte persecutorie nei confronti della ex fidanzata – costretta anche a ricorrere a delle cure specialistiche – e della sua famiglia, inducendola perfino ad allontanarsi per più giorni dalla propria abitazione, a causa delle condotte vessatorie e persecutorie. Anche i condomini hanno dato conferma delle condotte moleste del giovane, sostenendo che lo stesso – soprattutto nell’ultimo mese – si presentava ogni giorno, e per più volte, sotto casa della giovane a qualunque ora del giorno e della notte, arrecando non pochi fastidi e disturbi.
Il giovane violento è stato tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e denunciato per atti persecutori, tentata violazione di domicilio e rifiuto di fornire le proprie generalità. Di tutto ciò è stata data notizia al P.M. di turno, che disponeva di sottoporre il soggetto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.