Genova abbandona il taser | L’incredibile storia dietro la sperimentazione mai iniziata!

Goodbye taser a Genova: “Stop alle procedure di adozione”

GENOVA – La gestione del taser da parte della polizia municipale di Genova, avviata tre anni fa, sembra giunta a una battuta d’arresto. Come reso noto dall’assessora alla Polizia locale e Sicurezza Urbana, Arianna Viscogliosi, “non si è mai arrivati alla sua sperimentazione.” Un passo indietro che ha portato il Comune a interrompere le procedure di adozione, malgrado l’acquisto di due dispositivi avvenuto nel 2023.

Un contesto preoccupante

L’incertezza sull’uso del taser a Genova si inserisce in un quadro complesso, in cui recentemente si sono registrati tre decessi in Italia associati all’uso del dispositivo. Questi eventi tragici, avvenuti in cittĂ  come Reggio Emilia, Olbia e Manesseno (un comune dell’area metropolitana di Genova), hanno sollevato interrogativi e preoccupazioni che non possono essere ignorati.

La mancanza di un regolamento

L’assessora Viscogliosi ha spiegato che l’assenza di un regolamento comunale è stata la causa principale dell’impossibilitĂ  di iniziare una sperimentazione formale. “Il periodo di sperimentazione del taser non ha mai avuto inizio,” ha chiarito, sottolineando la necessitĂ  di stabilire regole precise per garantire la sicurezza e l’incolumitĂ  pubblica.

Secondo la normativa vigente, è essenziale un regolamento che definisca le modalità di sperimentazione, fondato su principi di precauzione. Senza di esso, l’adozione del taser nella polizia locale rimane un progetto incompleto.

Un percorso accidentato

Il percorso per l’integrazione del taser nella dotazione della polizia municipale è stato accidentato fin dall’inizio. Nel 2022, il comando di polizia aveva avviato le pratiche per l’adozione, seguendo le indicazioni dell’amministrazione comunale. Tuttavia, nonostante i progressi, come l’acquisizione di due dispositivi nel novembre 2023 e l’adozione di un manuale tecnico-operativo nel 2024, l’assessora alla Sicurezza in carica ha interrotto le procedure di adozione.

La storia del taser a Genova è dunque una serie di tentativi e interruzioni, che esprimono le difficoltĂ  di un’amministrazione nel nel navigare un tema tanto delicato come quello delle tecnologie di controllo e sicurezza.

Conclusione

In un contesto nazionale caratterizzato da eventi tragici legati all’uso del taser, la posizione del Comune di Genova si configura come una scelta di cautela. Mentre la sperimentazione non débute, il dibattito sul bilanciamento tra sicurezza e diritti civili continua a polarizzare l’opinione pubblica. La vicenda del taser a Genova rimane aperta, in attesa di ulteriori sviluppi e di una possibile revisione delle politiche di sicurezza urbana.