Intervista al fumettista Sio: quando il fumetto è idea anziché esecuzione e disegnare “male” è la chiave

Intervista al fumettista Sio: quando il fumetto è idea anziché esecuzione e disegnare “male” è la chiave

Il Festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop made in Catania ci ha donato giornate piene d’intrattenimento e ospiti. Tra questi le “star” sono certamente i fumettisti: cercati e acclamati dagli appassionati. Durante la decima edizione di Etna Comics osserviamo il fumettista Sio creare un’opera da donare in beneficenza nell’Area Live dell’evento. Terminato il disegno, con estrema gentilezza e simpatia, il fumettista Sio (pseudonimo di Simone Albrigi) ci concede una chiacchierata per parlare dell’esperienza di Etna Comics e del mondo fumettistico.

Ritorno a Etna Comics: com’è stata l’esperienza, questa nuova accoglienza e come ti sei trovato in questi giorni?
Sio: «Ho mangiato la granita stamattina, quindi sono felicissimo. No, davvero, era un sacco di anni che non tornavo quindi è sempre bellissimo. È assolutamente una delle mie top tre fiere italiane preferite, sono sempre felicissimo di tornare».

Oltre la granita c’è stato tempo anche per un arancino?
Sio: «L’arancino è la prima cosa che ho mangiato appena sceso dall’aereo».

Sei qui anche per promuovere le ultime pubblicazioni: “Scottex magazine 30 speciale numero Trecento” e la rivista trimestrale “Evviva 4”. Lo stile rimane identico e il pubblico si avvicina sempre più a un fumetto “No sense”, che prende alla leggera le tematiche. Secondo te è un’evoluzione fumettistica oppure è semplicemente un’alternativa ai percorsi più “canonici”?
Sio: «Il “No sense” è solo un modo di fare umorismo, quindi prescinde dal contenuto della storia o da come viene raccontata, è solo uno dei tanti colori che un’artista ha nella sua tavolozza della scrittura».

Sappiamo che stravedi per la pizza, lo trasmetti anche nei fumetti?
Sio: «La pizza è buonissima. Miss Italia nei fumetti ha il potere della pizza».

Prima di divenire fumettista ti sei laureato in Lingue e sei stato in Giappone. Com’è cominciata l’avventura che ti ha condotto a questa professione?
Sio: «Ho aperto il blog nel 2006 ma ho cominciato a fare fumetti alle elementari. Nel 2006 ho solo cominciato a fare roba online e ho cominciato a farlo di professione nel 2012».

Il successo è stato improvviso oppure è stato sudato, costruito?
Sio: «Tutt’è due. Come al solito la fortuna non esiste ma la fortuna esiste, però ti deve trovare a lavoro. Cioè, è stato il momento giusto, sono stato fortunato ecc… però erano anni, anni e anni che disegnavo».

Secondo te perché i tuoi fumetti hanno successo?
Sio: «Perché sono bellissimi, divertentissimi e soprattutto perché io faccio un sacco di comunicazioni su mille fronti, cioè, sono presente per esempio su YouTube, esisto e ho sperimentato tantissimo con TikTok. Cerco di stare dove c’è la gente».

Tutti i tuoi social media/network sono curati da te in prima persona?
Sio: «C’è un team a volte che mi posta le cose ma io decido cosa fare e i contenuti. Semplicemente dico al team “To! Ecco i contenuti, postateli”».

Se volessi dare un suggerimento a chi inizia o sta provando ad affacciarsi al mondo fumettistico, quale potrebbe essere un consiglio pratico, veritiero, che non sia “canzonato”?
Sio: «Il mio consiglio è sempre il solito: comincia il prima possibile e fai tantissimi fumetti. I primi fumetti faranno schifo per anni, probabilmente. Va bene che facciano schifo all’inizio. È giusto anzi. È importante che facciano schifo agli inizi».

Quindi la critica agli albori dev’essere accettata?
Sio: «Sì ma anche l’autocritica, cioè, tu fai una roba e dici “non sono contento di quello che ho fatto”. E per forza! Sono le prime volte che lo fai».

Domanda diretta: vince l’idea o l’esecuzione?
Sio: «Sempre l’idea. Sempre l’idea».

Avresti detto che non saresti capace di disegnare, soprattutto agli inizi. Questo secondo te è stata la svolta della tua carriera? Pensi che se avessi posseduto una miglior tecnica non saresti arrivato all’attuale successo oppure è ininfluente?
Sio: «Non lo so! Perché è uno scenario che non esiste. Passo pochissimo tempo a pensare a scenari alternativi, quasi zero. Ci sono troppe robe da fare nella timeline di questa vita».

Per chiudere: il primo luglio esce Scottex estate
Sio: «Sì, è una roba nuova in edicola. Sono 80 pagine a colori di storie vecchie, nuove e mescolate».

Grazie mille, sei stato gentilissimo e simpaticissimo, si spera di rivederti nuovamente a Etna Comics
Sio: «È stato un paicevolE! ArrivederLACI!».