Fallimento Calcio Catania, il comitato non ci sta: «Rilanciare la città intera con un progetto serio»

Fallimento Calcio Catania

Tra centinaia di problemi che intaccano il lieto vivere e convivere nella Città di Catania, il comitato Romolo Murri sceglie di “battagliare” per far rinascere il Calcio Catania, in seguito al triste fallimento della società rossazzurra.

Il comitato apre il proprio comunicato con la consapevolezza che Catania versi in una condizione pessima in molti aspetti: «Sia ben chiaro a tutti che la politica a Catania ha fallito a 360°, maggioranza e opposizione, da qualsiasi prospettiva la sia voglia vedere e qualunque tipo di argomento si voglia affrontare».

Dalla nota del comitato sembrerebbe che la priorità sia il Calcio Catania anziché inciviltà, spazzatura, furti e mancanza d’istituzioni (soprattutto della Polizia Municipale) nel catanese: «Tra le tante voci di questa debacle c’è inevitabilmente la fine del Calcio Catania. L’assistere ai continui proclami degli assenti di ieri e che oggi, gli stessi, sono pronti a dire che stanno facendo tutto il possibile per restituire quantomeno la serie D, in una città di ben altri palcoscenici, è sconcertante. Molte volte nei mesi precedenti il Comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, aveva denunciato l’ignobile teatrino fatto di commenti di attuali sindaci ed ex Primi Cittadini di Catania che sui loro social hanno scritto fiumi di parole sul triste epilogo della nostra Società. Oggi bisogna ribadire che la serie D a Catania dipende solo ed esclusivamente dalla tradizione dei colori rossazzurri come blasone, calore dei tifosi e bacino di utenza».

Il comunicato infine richiama specificatamente i politici catanesi: «Certi politici rimasti alla finestra e che ora si mettono in prima linea hanno il dovere morale di adoperarsi e fare veramente squadra per sponsorizzare al meglio Catania, in contesti europei ed extraeuropei, con spot mirati e incisivi e trovare quei compratori seri che magari potrebbero farci dimenticare tutto questo in pochi anni».