In un periodo economico in cui la zona etnea rischia grosse perdite economiche con fughe aziendali dalla zona industriale, Ugl Catania ha voluto porre la propria riflessione sul primo maggio, cioè la festa dei lavoratori. Dopo il “successo” riguardo la vertenza Pfizer, il sindacato sottolinea che bisogna: «Unire le forze buone della città e pretendere la giusta attenzione per il mondo giovanile».
La nota sindacale apre con una riflessione legata all’età dei lavoratori: «Quella del primo maggio, sicuramente, non è più una “festa” per giovani”. È l’amara constatazione della Ugl di Catania in occasione della “Giornata internazionale dei lavoratori” che, ancora una volta, si trasforma in un’occasione di riflessione sulla grave crisi del mondo del lavoro. Con uno sguardo particolare, quest’anno, al mondo giovanile che sta subendo particolarmente la palese difficoltà dell’intero sistema occupazionale italiano che, in Sicilia e principalmente a Catania, continua a subire effetti a dir poco devastanti».
Per Ugl Catania: «Sembra essere davvero tornati indietro negli anni, quando il fenomeno migratorio proveniente dal sud andava a popolare centri e fabbriche del nord pronte ad accogliere forza lavoro. C’è poco da dover festeggiare anche per tutti i genitori che godono o hanno goduto di una vita lavorativa normale, così come dovrebbe essere per tutti, ma sono in pena per i loro figli che vanno via in cerca di fortuna, che faticano a trovare un’occupazione o che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro per mancanza di prospettive. Genitori e figli che hanno in testa un grande problema: quale futuro?».