Sciopero contro la marina israeliana | Il Garante mette sotto accusa i sindacati: scelta giusta o eccesso di controllo?

Sciopero pro-Flotilla, il Garante apre un procedimento su Cgil e altri sindacati

Roma, 22 ottobre 2025 – La Commissione di garanzia sugli scioperi ha annunciato l’apertura di un procedimento nei confronti di Cgil, Usb, Cub, Sgb, Cobas, Cib Unicobas e Cobas Sardegna. Questo provvedimento arriva in seguito allo sciopero generale del 3 ottobre scorso, indetto in risposta al blocco della Global Sumud Flotilla da parte della marina militare israeliana.

Il Garante aveva già espresso preoccupazioni riguardo a questa mobilitazione, definendola “illegittima”. Tale dichiarazione era stata formulata tramite un provvedimento adottato il 2 ottobre, in cui si metteva in evidenza la violazione dell’obbligo legale di preavviso, come previsto dalla Legge 146/90.

Secondo la Commissione, il richiamo all’art. 2, comma 7, che consente scioperi senza preavviso solo in situazioni di emergenza, non può giustificare la protesta attuata. Lo sciopero, per essere considerato legittimo, dovrebbe essere motivato da eventi gravi che minacciano l’ordine costituzionale o la sicurezza dei lavoratori, cosa che, secondo il Garante, non è avvenuta in questo caso.

Le organizzazioni sindacali coinvolte hanno sottolineato l’importanza della solidarietà internazionale e della tutela dei diritti umani, giustificando la loro azione come una risposta necessaria all’ingiustizia subita dalla Flotilla. Tuttavia, la reazione della Commissione di garanzia potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro delle mobilitazioni sindacali in corso, sollevando interrogativi su come bilanciare la protesta con il rispetto delle normative vigenti.

I prossimi sviluppi saranno cruciali per comprendere se e come i sindacati decideranno di rispondere a questa iniziativa del Garante, e soprattutto quale impatto avrà sulla mobilitazione dei lavoratori in Italia, sempre più attivi su questioni di giustizia sociale e diritti umani.