Ritrovata la ‘macchina di Majorana’ che trasforma sabbia in grano | Gli scettici sono pronti a demolire la bufala!

La macchina di Majorana: tra fantascienza e imbarazzo politico

ROMA – Una conferenza stampa nei palazzi del potere ha sollevato un polverone attorno a una misteriosa invenzione che promette età eterna e trasformazioni miracolose, destando l’imbarazzo della maggioranza di governo. La vicenda, che coinvolge il nome del celebre fisico Ettore Majorana, è riemersa prepotentemente al Senato, dove è stata presentata una macchina capace di “tramuta sabbia in grano” e di donare “benessere all’unanimità”.

L’incontro è stato organizzato per promuovere il libro di Alfredo Ravelli, dedicato al rapporto tra Majorana e l’imprenditore Romano Pelizza, entrambi protagonisti di una storia intrecciata di esperimenti scientifici e misteri. “Mentre Giorgia Meloni si occupava delle questioni del Consiglio europeo, nel sottoscala del Senato si proponevano teorie che nemmeno nella fantascienza troverebbero spazio”, ha commentato un osservatore presente.

Il senatore e l’imbarazzo

Gian Marco Centinaio, senatore della Lega e promotore dell’incontro, ha tentato di prendere le distanze dalla presentazione. “Ho concesso la sala per la presentazione del libro, ma ciò non implica che ne condivida i contenuti o le teorie non scientifiche,” ha dichiarato, manifestando un chiaro imbarazzo per la situazione.

La storia di Majorana e Pelizza

Al centro della discussione vi è la figura di Majorana, il cui presunto ritorno in vita a 40 anni, accompagnato da Pelizza, ha alimentato fantasie. Ravelli sostiene che Majorana sia vivo e stia conducendo esperimenti miracolosi in America, mentre Pelizza ha realizzato conquiste scientifiche straordinarie. Tra queste, la capacità di trasformare il polistirolo in oro e di ringiovanire esseri viventi.

La teoria si snoda su un lungo racconto di esperimenti, apparenti finanziamenti da parte degli Stati Uniti e misteriose operazioni di rapimento orchestrate dalla CIA. “Dal 2001 in poi, Majorana avrebbe autorizzato Pelizza a rendere pubblico il suo stato di vita,” ha affermato Ravelli, presentando una serie di documenti e video come prova.

La macchina: un’utopia?

L’invenzione della macchina di Majorana viene descritta come un traguardo unico nella scienza. Con quattro fasi definite – dall’annichilimento della materia alla traslazione – i relatori hanno tracciato un’epopea di esperimenti che avrebbero catturato l’attenzione della comunitĂ  scientifica mondiale.

A colpire la platea è stata la testimonianza riguardante la “trasformazione della sabbia in grano”, un concetto che fa vacillare le leggi fisiche affrontate nei normali programmi accademici. “Ci sono prove di esperimenti che hanno portato a creare pane dal nulla,” ha rivendicato Ravelli, aggiungendo un ulteriore strato di incredulità.

La reazione della comunitĂ  scientifica

Mentre i sostenitori di Ravelli incitano alla creazione di un comitato per la realizzazione della macchina a fini umanitari, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze ha già etichettato l’iniziativa come una bufala. Le critiche si fanno più forti, e in assenza di fondamenti scientifici credibili, l’idea di costruire una macchina che potrebbe influenzare la vita umana solleva più domande che risposte.

Il Vaticano e il mistero

All’uscita dalla conferenza, monsignor Gianfranco Basti, presente all’incontro, ha suscitato sorpresa con la sua risposta disincantata: “Non esiste e sarebbe meglio non esistesse mai,” riferendosi così alla macchina discussa. La disillusione della Chiesa Cattolica sembra riflettere la crescente incredulità attorno a questa vicenda che, dal Senato, è destinata a far discutere.

In conclusione, la conferenza su Majorana si è trasformata in un momento di tensione politica e di riflessione scientifica, lasciando aperto il dibattito su quanto possa essere spinto il confine tra scienza e pseudoscienza in un contesto già saturo di contraddizioni.