Femminicidio di Jessica | La verità choc su come la sorella lo giustificava!

Femminicidio a Castelnuovo del Garda: la drammatica testimonianza della sorella di Jessica Stapazzolo

ROMA – La brutale uccisione di Jessica Stapazzolo, 31 anni, ha scosso l’opinione pubblica, sollevando interrogativi inquietanti su una relazione completamente distruttiva. Durante la trasmissione “Ore 14” su Rai 2, la sorella di Jessica, Lisa, ha rivelato dettagli agghiaccianti sulla vita della vittima e sul suo compagno, Douglas Reis Pedroso, 43 anni, accusato di averla uccisa con un numero impressionante di coltellate lunedì 27 ottobre.

“Amore della mia vita”: così Jessica aveva salvato il nome del suo assassino nella rubrica del telefono, un duplice strato di vulnerabilità e condizionamento che la sorella ha descritto con grande tristezza. “Mi scriveva che la picchiava, come se fosse un cane, per educarla: come se non fosse niente”, ha affermato Lisa, esprimendo il dolore per una relazione segnata da violenze e manipolazioni.

La coppia, originaria del Brasile, viveva insieme a Castelnuovo del Garda. La loro era una storia di amori e sofferenze, una convivenza che regnava nella violenza. A seguito di episodi violenti, Pedroso era stato sottoposto a un braccialetto elettronico, mentre a Jessica era stato dato un ricevitore che avrebbe dovuto allertarla in caso di pericolo. Tuttavia, entrambi i dispositivi non erano attivi, e il ricevitore è stato trovato nel garage dei familiari di Jessica, un segno di fallimento delle misure di protezione offerte dallo Stato.

La madre di Jessica ha spiegato in trasmissione: “Non sapevo che questo apparecchio fosse qui. A lei dicevo sempre di tornare dalla me, che lui era un pazzo.” Nonostante le avvisaglie, Jessica ha preso la decisione di rimanere accanto al compagno, un percorso che le è costato la vita.

Durante l’emittente sono stati mostrati alcuni messaggi, che raccontano di un amore malato. “Sono tutta ferita per colpa tua, non riesco a deglutire la saliva, non voglio far fronte a questo, sono piena di ematomi,” scriveva Jessica in uno dei messaggi al suo aguzzino. La risposta? “Guarda, non è facile gestirti.” Una frase che racchiude un mondo di manipolazione e vulnerabilità,

Lisa ha anche aggiunto che raramente la sorella condivideva i dettagli della violenza subita. “Ci ha provato anche con me a volte, ha tentato di violentarmi e io l’ho denunciato,” ha raccontato Lisa, evidenziando una spirale di violenza che ha coinvolto anche altre donne.

La tragedia di Jessica Stapazzolo non è solo una storia di femminicidio, ma un accorato appello a una società che deve prendere coscienza della gravità della violenza di genere. Ogni segnale di allerta deve essere ascoltato e ogni misura di protezione deve funzionare, affinché simili tragedie non si ripetano.