Seppur già nell’aria da diverse settimane solamente nella giornata di ieri, alle prime luci dell’alba intorno le ore 5, vi è stata la prima “invasione” russa nel territorio ucraino, decretando quel che molti già etichettano come guerra a tutto spiano. La guerra in Ucraina sembra ben lontana dalla Città di Catania ma la Sicilia è da sempre un punto strategico sia del mediterraneo che dell’Europa, nello specifico nello scenario di guerra-tattico.
A far risaltare la zona del catanese nella mappa, in processo di definizione, relativa alla guerra in Ucraina è la base militare di Sigonella, con una forte presenza americana. Seppur non direttamente coinvolti, gli Stati Uniti d’America hanno già provveduto ad agire dalla Naval air station (Nas) Sigonella e probabilmente prepararsi per quel che verrà, anche se ufficialmente tutte le operazioni alla base militare sono dichiarate ordinarie.
Il Nas Sigonella assicura che «al momento nulla è cambiato, prosegue una normale attività» all’interno della base che «non è una base avanzata», dunque, lo stato di allerta è rimasto invariato, dopo l’operazione militare avviata dalla Russia nel Donbass. La guerra in Ucraina sembrerebbe non aver cambiato nulla a Sigonella, almeno all’apparenza.
In queste settimane (e in particolare negli ultimi giorni) dal Nas Sigonella sono decollati diversi droni diretti verso una destinazione (giustamente) non precisata. Riguardo la destinazione dei droni Global Hawk decollati da Sigonella è stato comunicato che sono in volo in aria di crisi, cioè per la sorveglianza dell’aria interessata dall’attuale crisi internazionale. Nessuna specifica se l’azione dei droni fa parte delle operazioni Nato.
Ricordiamo che Sigonella è un aeroporto gestito dall’aeronautica militare italiana, ospita anche la Naval air station (Nas) Sigonella dell’aviazione della marina degli Stati Uniti ed è utilizzato anche per operazioni della Nato.