Palermo al centro del dibattito sulle politiche educative: contributi per oratori sotto accusa
Un acceso dibattito si è aperto a Palermo dopo la pubblicazione da parte dell’amministrazione del sindaco Lagalla di un avviso pubblico per la concessione di un contributo agli Enti Ecclesiastici dotati di Oratori. L’iniziativa, finalizzata a sostenere attività educative e ricreative per minori di età compresa tra 6 e 16 anni, ha sollevato forti critiche, con la consigliera comunale del Partito Democratico, Mariangela Di Gangi, in prima linea nell’esprimere il proprio disappunto.
“Un’offerta al posto di un bando pubblico”: così la Di Gangi ha definito l’iniziativa, sottolineando come il contributo di 20.000 euro previsto per gli oratori appaia insufficiente e inadeguato. Secondo la consigliera, l’amministrazione sta confondendo il sostegno pubblico a realtĂ educative con delle mere elemosine. “Se vi deve essere un investimento economico, deve essere su tutte le realtĂ educative che si occupano di infanzia”, ha aggiunto, evidenziando la necessitĂ di un approccio piĂą inclusivo e sostanzioso.
L’amministrazione Lagalla viene accusata di mancare di una visione chiara per quanto riguarda le politiche educative, che necessiterebbero di interventi urgenti e significativi. “Questa è la prova ulteriore che questa amministrazione non ha nessuna idea nĂ© volontĂ di intervenire seriamente sulle politiche educative”, ha dichiarato Di Gangi, esplicitando il suo disappunto nei confronti di un avviso che, secondo lei, risulta irrispettoso nei confronti della comunitĂ locale.
Infine, la consigliera ha ribadito che l’importo esiguo destinato agli oratori non dovrebbe essere presentato come una celebrazione per la giornata internazionale per l’infanzia e l’adolescenza, ma piuttosto come un segnale di un’amministrazione che non sembra essere in grado di affrontare adeguatamente le problematiche educative del territorio.
La questione sollevata dalla Di Gangi non solo mette in luce le criticità legate alla gestione dei fondi pubblici, ma invita anche a una riflessione più ampia sulla responsabilità di garantire un supporto equo e adeguato a tutte le realtà educative di Palermo. Con il dibattito che si fa sempre più acceso, sarà interessante vedere le prossime mosse dell’amministrazione e come risponderanno le altre forze politiche locali.