Da quest’oggi il Museo Emilio Greco di Catania avrà una nuova sede. Il Palazzo Gravina Cruyllas in piazza San Francesco è in fase di restauro, dunque, le opere dell’artista saranno temporaneamente sistemate nel Palazzo della Cultura in via Vittorio Emanuele.
In mattinata è avvenuta l’inaugurazione dei nuovi locali in cui vi sarà temporaneamente il Museo Emilio Greco. Tra i presenti stamani vi erano il Sindaco di Catania Salvo Pogliese, l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella, il professor Lorenzo Zichichi. I lavori d’allestimento sono stati coordinati dalla Direzione Cultura del Comune di Catania, in collaborazione con la Casa Editrice Il Cigno GG Edizioni Roma. Il progetto scientifico fa capo alla professoressa Raffaella Perna, del Disum dell’Università degli Studi di Catania, mentre il progetto grafico, le didascalie e i restauri sono a cura del Liceo Artistico “Emilio Greco”.
In totale sono settantacinque le opere esposte di Emilio Greco tra chine, litografie e acqueforti. Le opere sono datate tra il 1955 e il 1992, appartenenti alla più vasta collezione del museo, composta da circa centocinquanta lavori donati negli anni Novanta dall’artista, figlio illustre della città di Catania. Ai visitatori sarà offerto uno sguardo complessivo sulla produzione incisoria caratterizzata da grande coerenza stilistica e dalla predilezione per iconografie legate al mito, al nudo femminile, alla memoria.
Il Sindaco Pogliese ha dichiarato: «Una nuova casa per il museo a un illustre concittadino per valorizzare il grandioso talento artistico e culturale di Emilio Greco, apprezzato in tutto il mondo. Un lavoro sinergico tra tante istituzioni con una nuova sede e nuovi allestimenti, riprendendo e rinnovando l’intuizione, nel 1995 del sindaco dell’epoca Enzo Bianco, di dedicare un museo a Emilio Greco. Contiamo di portare ancora più visitatori in questa sede e valorizzare le meravigliose opere di un maestro dell’arte che Catania ricorda ancora con grande affetto e ne mantiene viva la memoria».
Di particolare rilievo la pregevole serie di acqueforti dei 25 Commiati, che sottolineano il tormentato distacco tra uomo e donna con sfumature della “vibratile fisicità”, in una sorta di erotismo “brancatiano”, e le opere di ispirazione classica, con evidenti citazioni relative a Catullo: Nausicaa, Euriclea, Aretusa, Medea, Saffo, Ritorno di Ulisse, Metamorfosi, Ninfa e Fauno.