La Sanità catanese sta sempre al passo con le novità e l’introduzione di questo nuovo radiofarmaco n’è la controprova. Nel Centro di Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania è stato già utilizzato sui primi pazienti. Ecco video e spiegazione del “Fluoro-PSMA” utilizzato negli esami PET.
Il nuovo radiofarmaco per lo studio del tumore della prostata è entrato in produzione ed è già stato utilizzato sui primi pazienti. Si tratta del Fluoro-PSMA, utilizzato negli esami PET nella valutazione del tumore prostatico ad elevato rischio e nel sospetto di recidiva.
Il tracciante d’ultima generazione si basa sul PSMA, acronimo di “Antigene prostatico specifico di membrana”, che, trovandosi in grandi quantità sulla superficie delle cellule che caratterizzano il cancro della prostata, diventa un bersaglio ideale per lo studio della patologia oncologica. Il medesimo principio caratterizza il 68-Gallio PSMA, autorizzato in Europa d’aprile e subito introdotto all’ospedale Cannizzaro, ma rispetto a questo l’uso del fluoro presenta un notevole vantaggio: esso viene prodotto interamente nei laboratori della Medicina Nucleare, dunque il numero d’esami PET eseguibili con Fluoro-PSMA nella stessa giornata è notevolmente maggiore.
A spiegare ancor più nel dettaglio è il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare, il dott. Massimo Ippolito: «Il Fluoro-PSMA legandosi con elevata affinità alle membrane cellulari del tumore alla prostata, consente di valutare la presenza di malattia. Risulta fondamentale nei casi in cui si presenta una ripresa di malattia nei pazienti che hanno subito l’asportazione della prostata e quindi non dovrebbero registrare un aumento del PSA: quando questo dovesse superare un “cut-off”, cioè una soglia, di 0,2 ng/ml, con il Fluoro-PSMA possiamo individuare esattamente la sede di neoplasia e la sua estensione, in modo da definire con appropriatezza i piani di trattamento insieme con radioterapisti, oncologi e urologi».
Il direttore generale dell’Azienda Cannizzaro, il dott. Salvatore Giuffrida, ha aggiunto: «Già nella prima settimana sono stati arruolati per il trattamento dieci pazienti ma la possibilità di aumentare la produzione permetterà a un elevato numero di pazienti di ricorrere giornalmente a questa innovativa tecnica diagnostica che si aggiunge al repertorio di radiofarmaci necessari per la diagnosi precoce di numerose patologie oncologiche. È un nuovo traguardo raggiunto grazie alla proficua sinergia instaurata dalla Medicina Nucleare con le unità operative aziendali che si occupano di tutti gli stadi della patologia, dalla diagnosi all’aspetto terapeutico».
Come funziona esattamente la procedura per l’esame? L’esame PET con Fluoro-PSMA va richiesto dallo specialista nel sospetto di ripresa di malattia nei pazienti prostatectomizzati o in stadiazione nei pazienti ad alto rischio e dura circa 15 minuti, dopo un’ora d’attesa post infusione del radiofarmaco. Non è prevista alcuna particolare preparazione.