La sentenza del Tribunale di Catania conferma le responsabilità statali sulla spiacevole vicenda accaduta alla coppia. Se un coniuge, che ha contratto l’epatite a causa d’emotrasfusioni, contagia la moglie, il ministero della Salute risponde anche del secondo caso di trasmissione della malattia.
Durante gli anni Ottanta un uomo ha effettuato periodiche trasfusioni di sangue in un ospedale di Catania. Vittima inconsapevole, l’uomo ha ricevuto sangue infetto causandogli la contrazione di Aids ed epatite C.
Non conscio del suo stato di salute, l’uomo ha involontariamente contagiato la malattia epatica alla moglie. Scoperta la terribile verità, la coppia ha chiesto al ministero della Salute un risarcimento per i danno subiti. A prendere l’incarico d’assistere i coniugi è stato l’avvocato Silvio Vignera.
In questi giorni giunge la condanna del dicastero, costretto a risarcire la coppia. La perizia del Consulente tecnico d’ufficio, nominato dal Tribunale, ha accertato il nesso causale tra le trasfusioni praticate all’uomo e le patologie da Hiv ed epatite C contratte dal ricorrente e che era stato lui, successivamente, a trasmettere la patologia epatica alla moglie.
Per il Tribunale le patologie della coppia derivavano entrambe, direttamente o indirettamente, dalla trasfusione di sangue infetto. Infine è stata accolta la richiesta dell’avvocato, dunque il Tribunale ha condannato il ministero della Salute a risarcire il danno alla coppia con 350.000 euro.