Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, gruppo di lavoro specializzato nei reati contro le donne e i minori e vittime vulnerabili, la Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona ha dato esecuzione dell’ordinanza di custodia in carcere per 5 soggetti: P.B.C. classe1966, S.F. classe 2000, S.V.G. classe 1999, B.A. classe 1967, S.A. classe 1956. Divisi tra papponi e clienti, i predetti sono indagati dei reati di prostituzione minorile aggravata e di maltrattamenti in forma aggravata contro familiari e conviventi.
Le indagini sono state avviate in seguito a una segnalazione pervenuta alla Polizia Postale in cui, confidenzialmente, si indicava una minorenne dedita al meretricio. L’investigazione della Squadra Mobile ha condotto all’individuazione della minorenne diciasettenne, la quale in stato interessante era dedita alla prostituzione in cambio di denaro, sembrerebbe per pagare le visite mediche, o generi alimentari.
La minorenne aveva lasciato la casa protetta a cui era stata affidata dal Tribunale per i minorenni decidendo d’andare a convivere col compagno, padre del futuro figlio, assieme alla madre e alla sorella di lui. Qui cominciano le condotte scabrose e l’incubo tra vittima e carnefici . P.B.C. e S.V.G. (madre e sorella del compagno) tenevano i contatti ed organizzavano gli incontri coi clienti mentre S.F. (il compagno) si occupava dei maltrattamenti fisici e verbali nei confronti della minore incinta, verosimilmente per “spronarla” a prostituirsi.
La minorenne si prostituiva sotto gli occhi del compagno mentre lui beneficiava dei proventi. Dall’altra parte dell’orrorifica storia, sono stati identificati due clienti “fedelissimi” (B.A. e S.A.), i quali hanno colto l’occasione, approfittando della situazione e lasciandosi andare ai peggiori istinti, compiendo reiteratamente atti sessuali, sfruttando lo stato d’estremo bisogno della minore. Espletate le formalità di rito, tutti gli arrestati sono stati condotti in carcere a disposizione del Giudice per le indagini preliminari.